I pirati somali che da dodici giorni tengono in ostaggio i 36 marinai del peschereccio spagnolo «Alakrana» hanno chiesto un riscatto di 4 milioni di dollari e la liberazione dei due compagni catturati dalla marina militare spagnola: «Se queste condizioni non saranno rispettate non ci sarà alcun accordo», ha dichiarato un sedicente portavoce dei pirati in una telefonata all'agenzia France Presse.
I due pirati somali catturati dalla Marina spagnola due giorni dopo il sequestro del peschereccio sono giunti martedì a Madrid dove sono stati interrogati dal giudice antiterrorismo Baltasar Garzon: sono accusati di sequestro, furto con violenza e utilizzo di armi da fuoco. Stando a quanto dichiarato dai due, identificati come Cabdiweli Cabdullahi e Raageggesey Hassan Haji, ciascuno dei pirati avrebbe ricevuto dall'organizzazione criminale Burcad Badeed («I ladri del mare») 2.500 dollari per portare a termine il sequestro.
Secondo fonti militari spagnole a condurre le trattative - che si preannunciano difficili - è l'armatore dell'imbarcazione insieme all'ambasciatore spagnolo in Kenya; il peschereccio rimane intanto all'ancora presso il porto di Haradere, da dove proverrebbero i pirati.
La Spagna ha già pagato circa 800mila euro per la liberazione del «Playa de Bakio», altro peschereccio sequestrato dai pirati somali l'anno scorso.
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