Sondaggi: il bancomat piace ma fa ancora paura

Il 70 per cento degli italiani ha una carta bancomat e ogni settimana oltre quattro miliardi sono prelevati allo sportello grazie al «denaro di plastica». È quanto emerge da una ricerca realizzata da Wincor Nixdorf in collaborazione con Doxa. Il bancomat rimane la carta elettronica più diffusa nel nostro Paese ma incontra ancora spesso qualche resistenza, soprattutto da parte di donne e anziani. Se solo un italiano su due oggi preleva allo sportello automatico, è pur vero, secondo la ricerca, che gli utenti si ritrovano tutti, chi più chi meno, con gli stessi accorgimenti e pari buon senso davanti ai terminali: ci si guarda alle spalle, si chiede il rispetto della distanza per la riservatezza, si copre la tastiera nel digitare il codice «pin» e si osserva l'integrità della macchina e della tastiera. Ciò che cambia di volta in volta, spiegano da Wincor Nixdorf, è la tipologia di paure dichiarate: se il 29 per cento degli intervistati esprime almeno una paura nel prelevare, il 27 per cento sottolinea come si fidi ancora poco della tecnologia e il 23 per cento mostra paure di natura personale In generale, però, la sensazione di sicurezza allo sportello è aumentata nel tempo. Un esempio su tutti: i nostri connazionali che annotano ancora il codice «pin» sul bancomat o in un foglietto nel portafoglio è ormai in via d'estinzione: ora il 67 per cento degli utenti lo impara a memoria e il 20 per cento lo trasforma in numero di telefono da conservare, magari camuffato, all'interno della rubrica. Quasi la metà degli intervistati preleva sempre allo stesso sportello bancomat (47 per cento), un italiano su tre lo fa presso gli stessi due o tre sportelli (37 per cento) e in genere si preferisce un ambiente al chiuso. Le abitudini incidono anche su coloro che dichiarano di non utilizzare per nulla il bancomat per prelevare: il 52 per cento di loro si sente infatti più sicuro ad andare in banca dal cassiere, il 45 per cento lo trova più comodo e il 30 per cento ne approfitta per svolgere operazioni particolari. Tra le paure che limitano il ricorso al bancomat, quella oggi più diffusa e percepita è sicuramente la clonazione della carta. Presidi a tutela dell'utente possono aiutare a rassicurare. Tra questi risultano graditi le videocamere di sicurezza, gli sms che segnalano prelievi superiori a un certo importo, i sistemi di allarme che rilevano situazioni sospette a tecnologie innovative di sicurezza aggiuntive rispetto al codice «pin» (per esempio l'impronta digitale). Sul fronte dei commercianti ancora oggi solo il 64 per cento dei piccoli esercenti (farmacie, benzinai, tabaccai) accetta pagamenti con il bancomat. Già il 15 per cento di loro usa però i nuovi sistemi di versamento intelligente agli sportelli bancomat per gestire il contante, percentuale che scende al 9 per cento considerando i soli assegni. Se infatti il 51 per cento degli esercenti intervistati si sente del tutto sicuro nel versare allo sportello con il cassiere, una percentuale di poco inferiore, il 30 per cento, dichiara la stessa sicurezza nell'effettuare questa operazione presso uno sportello bancomat.

Se presso il cassiere la paura più ricorrente riguarda la possibilità che vengano commessi degli errori nell'accredito sul proprio conto corrente o nel contare il contante, allo sportello bancomat emerge la paura di non poter annullare l'operazione in caso di dubbi o errori o che la carta possa essere clonata.

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