«Costruiamo il futuro». «Per Genova e per i genovesi».
È lo slogan di Assedil che, con tale spirito, ha commissionato un'indagine sull'edilizia vista dai cittadini che chiedono un volto nuovo per la loro città.
Ieri il presidente Maurizio Senzioni ha presentato l'iniziativa che sarà illustrata pubblicamente oggi alle 17 al Galata Museo del Mare.
Nel padiglione della sala conferenze saranno premiate anche le migliori aziende che operano nel capoluogo ligure.
«Il problema per chi svolge seriamente, scrupolosamente e onestamente il nostro mestiere - spiega Senzioni - è ancora quello del meccanismo dell'appalto al massimo ribasso. Talvolta i prezzi scendono del 50 per cento e possono provocare insicurezza sul posto di lavoro e favorire il mercato nero e dello sfruttamento degli operai. Gli investimenti, a livello statale, sono diminuiti e le amministrazioni locali si barcamenano con i soldi che hanno. C'è ancora crisi nel settore. I dipendenti sono calati, in un paio di anni, da 12500 a poco più di 10400 unità, anche se bisogna tenere conto che sono aumentate le imprese individuali».
L'indagine commissionata dall'associazione dei costruttori edili di Genova a SWG rispecchia le speranze dei genovesi che chiedono più parcheggi, la realizzazione di nuovi parchi e verde urbano e il recupero di aree degradate come quella del centro storico.
Si chiede, inoltre, che la trasformazione urbana venga concretamente estesa anche al di fuori del nucleo del centro storico cittadino, andando a migliorare le condizioni ambientali delle zone periferiche e collinari.
I mille cittadini intervistati, di ogni sesso, residenza, professione, età, infliggono una grave insufficienza alle condizioni degli edifici storici, colpevolizzano la cementificazione selvaggia degli anni Sessanta e Settanta, storcono il naso sulla pulizia delle strade, sul decoro della periferia e sulla viabilità in genere.
La voce parcheggi segna addirittura l'ottantuno per cento di voti negativi.
Il 40 per cento esprime un giudizio negativo sull'edilizia genovese identificandola, addirittura, come sinonimo di caos, affollamento e disordine.
«I giudizi sono molto critici per le scelte amministrative avvenute in passato - continua Senzioni - mentre verso gli edifici di più recente costruzione o verso le opere di restauro delle costruzioni antiche, i giudizi sono decisamente più incoraggianti. Noi non ci schieriamo per Marta Vincenzi o per un'alternativa all'attuale numero uno di Tursi. Noi ci vogliamo confrontare semplicemente con il Sindaco scelto dai cittadini».
Tra le opere peggio riuscite a Genova, gli intervistati indicano al primo posto assoluto le «lavatrici» poi i quartieri Begato e Cep di Prà, la Fiumara, la metropolitana, Corte Lambruschini, Quarto Alto e la bolla di Renzo Piano. E' da rilevare che anche la Gronda, pur non essendo nemmeno cominciata, è vista come un'opera negativa.
Le opere più apprezzate, invece, sono la riqualificazione del Porto Antico e dell'Area Expo, la riqualificazione di talune zone del centro storico, il restauro dei palazzi e delle ville più importanti, Palazzo Ducale, Palazzo San Giorgio, il teatro Carlo Felice, la passeggiata di Voltri.