Roma - Veltroni in caduta libera. I sondaggi sono da sempre croce e delizia per i politici. In questo momento storico in particolare sono la croce del leader del Partito democratico Walter Veltroni e la delizia del premier Silvio Berlusconi. Più il primo scende più il secondo sale, smentendo clamorosamente la legge non scritta secondo la quale chi è al governo perde credito nei confronti dei cittadini mentre chi è all’opposizione lo acquista. L’ultima indagine realizzata dall’istituto Consortium per il quotidiano on line Affaritaliani.it registra un ulteriore calo dell’ex sindaco di Roma proprio nell’ultima settimana, quella che va dal 22 al 29 settembre. Meno due punti in sette giorni rispetto al consenso tra gli italiani, dal 35 per cento al 33. Evidentemente il modo in cui Veltroni si è attribuito la positiva conclusione dell’operazione Alitalia non ha convinto i cittadini. Anzi li ha un po’ infastiditi.
Inossidabile la fiducia in Berlusconi che resta invariata con un consenso del 50 per cento insieme a tutto il governo. Anche la maggioranza di centrodestra resta al 52 per cento. Perde ancora terreno il Pd, mentre salgono, anche se di poco, Italia dei valori e Udc. Tra i membri del governo la superstar irraggiungibile resta il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. È Nicola Piepoli, il numero uno di Consortium, a stilare la top five dei ministri più apprezzati dai cittadini.
Al primo posto Franco Frattini, Esteri; poi al secondo Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione e dell’Università. Sul podio sale come terzo anche Roberto Maroni, titolare del Viminale. Al quarto Renato Brunetta, Pubblica amministrazione, al quinto Stefania Prestigiacomo, Ambiente. Invariata la quota degli italiani che dà la sua fiducia alla maggioranza. Il Pdl vale da solo il 42 per cento. Valore stabile come quello della Lega Nord, al 9 per cento, e l’Mpa di Raffaele Lombardo all’1. La somma delle forze del centrodestra è quindi 52 per cento. Arretra di poco il Pd, dal 32 del 22 settembre al 31 di fine mese. Ma la somma con Idv, salito al 6 per cento, resta immutata: 37 per cento.
Dunque il distacco tra le due coalizioni così come si sono presentate alle ultime elezioni è di 15 punti. Leggera salita per l’Udc dal 4,5 al 5. Infine quel che resta della sinistra: Rifondazione ferma attorno al 2, mentre Verdi e Comunisti Italiani valgono lo 0,5 ciascuno- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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