Cultura e Spettacoli

Sono arrivati gli «sponsor» per recuperare i tesori «terremotati»

San Clemente a Casauria (PE) è il primo monumento a beneficiare di un finanziamento privato. Grazie all'appello lanciato da Gianni Letta, il World Monuments Fund e la fondazione Pescarabruzzo hanno messo a disposizione due milioni di euro

La chiesta di San Clemente a Casauria (Pescara) è uno degli esempi più belli e affascinanti delle abbazie cistercensi italiane. Nel corso dei secoli (la prima pietra la fece porre l'imperatore Ludovico II nell'871) ha subito numerosi interventi anche a causa di eventi sismici. L'ultimo dei quali (aprile di quest'anno) l'ha fatta inserire nell'elenco dei beni artistici abruzzesi da «aiutare», voluto dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Per la ristrutturazione del complesso monastico si è intanto mosso il World Monuments Fund che, insieme con la Fondazione Pescarabruzzo, ha stanziato quasi due milioni di euro. Si tratta del primo intervento privato in favore di un bene artistico danneggiato dal terribile terremoto dell'aprile scorso. «L'abbazia - spiega il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi - è situata in una zona più decentrata rispetto all'epicentro del sisma. Ed è per questo che inizialmente non era stata inserita nella lista dei 45 monumenti da salvare. Si deve alla sensibilità del sottosegretario alla Presidenza del Consgilio Gianni Letta la segnalazione del precario stato di questo inestimabile tesoro dell'arte romanica italiana».
«Per noi - aggiunge Bertrand du Vignaud, presidente del World Monuments Fund Europe - non si tratta di staccare semplicemente un assegno. Ci siamo impegnati ad essere parte attiva del progetto con un intervento costante e approfondito. Parteciperemo a tutte le fasi del lavoro».
Il World Monuments Fund, come ricorda lo stesso du Vignaud, è nato nel 1965 proprio qui in Italia. All'indomani dell'esondazione dell'Arno, l'opinione pubblica internazionale rimase profondamente colpita dai danni subiti da alcuni dei più preziosi simboli dell'arte rinascimentale italiana. Ed è proprio sulla scorta di quelle emozioni che prese corpo, grazie alla generosa sensibilità di un gruppo di finanziatori (soprattutto americani) che è stata allora istituito il Wordl Monuments Fund.
«Il progetto per il recupero dell'abbazia di Casauria è già stato licenziato» spiega Luciano Marchetti, vicecommissario della Protezione civile, cui è stato affidato il compito di gestire il recupero dei beni artistici interessati dal sisma. A giorni dovrebbe essere pubblicato il bando di gara ed entro un anno il celebre edificio religioso tornerà al suo antico splendore.
Intanto il ministro Bondi ha ricordato che in occasione del prossimo G8 dell'Aquila verranno resi noti tutti gli altri interventi che vedranno «sponsor» stranieri protagonisti.

Tra questi sono già sicuri: il finanziamento della Regione Veneto per il recupero della chiesa di San Marco all'Aquila, quello per la ristrutturazione dell'Oratorio di San Filippo Neri con fondi del governo australiano e della chiesa delle Anime Sante finanziato dalla Francia, mentre la Germania è interessata a intervenire per il recupero del borgo di Onna, andato distrutto con il terremoto.

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