Emendamenti, subemendamenti, proposte, controproposte. E poi il «giallo» del capello. Una schermaglia di parole, quella di ieri in consiglio provinciale, che ha messo quasi in difficoltà il presidente Repetto e la sua delibera sui piani «Puc» dei piccoli comuni genovesi. E il bello, o meglio, il brutto è stato che alcune «mitragliate» sono venute anche dalla maggioranza e dal gruppo del Pd. In ballo c'era il lodevole progetto, poi passato al termine dell'assemblea, con cui il presidente Repetto tende la mano ai piccoli comuni costieri e dell'entroterra. Quelli sotto i cinquemila abitanti potranno usufruire del «Know how» di piazzale Mazzini che, al tempo stesso, provvederà anche a stipulare un accordo con l'ordine degli architetti che devono redigere e firmare i piani. Non è tutto. Il numero uno di Palazzo Spinola ha proposto anche che i lavori siano affidati ai giovani. E così la delibera prevede che sarà istituito un bando pubblico al quale potranno accedere soltanto i professionisti che sono iscritti all'albo da meno di cinque anni. Sul fronte dei piccoli comuni, invece, le domande pervenute in provincia non saranno più vagliate dalla giunta, come era previsto in un primo momento, ma dal consiglio provinciale.
Quest'ultima proposta è stata presentata dal consigliere Udc Biagioni, accettata dal presidente Repetto e tuttavia, in un primo tempo, «boicottata» dal Pd. Anche il consigliere pdl Vaccarezza aveva sollevato un simile problema. Il consigliere Pdl Muzio, pur dichiarandosi a favore del progetto, aveva criticato il «metodo» verbale e aveva chiesto documenti scritti. Anche il capogruppo Udc Gioia è intervenuto per fare chiarezza e ha però avuto un battibecco con il presidente del consiglio Barisione. Altri due interventi del Pd hanno «condito» la frittata degli scambi e delle parole di fuoco fra gli opposti schieramenti e fra la stessa maggioranza e la giunta Repetto che poi ha vinto la «battaglia» ottenendo un successo al momento della votazione e la promessa del capogruppo Pd Gronda che lui e i suoi consiglieri staranno «per sempre» con il presidente.
Dalle polemiche al capello. Il consiglio provinciale ha rinviato, per l'ennesima volta, la mozione dei Verdi sul test antidroga e antialcol sui cacciatori. A dire il vero il presidente del consiglio Barisione ce la stava mettendo tutta. Ha «trattenuto» in sala i consiglieri per discutere la mozione sulla Stoppani che era stata rinviata mercoledì scorso, ma non ce l'ha fatta per quella del capello dei Verdi. Un «giallo» che ha fatto storcere il naso al capogruppo Spanò.
Ieri su sollecitazione del consigliere di Sinistra e Libertà Alberto Corradi tutti i consiglieri hanno votato anche una mozione con cui difendono i lavoratori della Bocchiotti.
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