Duemila braccialetti tricolore in omaggio ai milanesi - andati a ruba in poche decine di minuti - e un volantino con scritto «Benvenuti ragazzi!». Unaccoglienza in pompa magna quella organizzata ieri mattina da An in piazza San Carlo per larrivo dei soldati in città. «I braccialetti sono simboli dellitalianità e li regaliamo ai milanesi come segno di apprezzamento ai militari - spiega Carlo Fidanza, capogruppo di An a Palazzo Marino e promotore delliniziativa -. Alla faccia delle anime belle della sinistra da salotto che la definiscono propaganda, linvio dei soldati da parte del governo, su proposta del ministro La Russa, è una risposta concreta a un problema concreto». Anche il presidente della Regione Roberto Formigoni esprime apprezzamento sullavvio del piano sicurezza, «è un passo in più - commenta - per rendere sicure le nostre città. Si tratta, come abbiamo visto, di una presenza non invasiva a supporto delle forze di polizia e a tutela dei cittadini. Un provvedimento valido anche perché lintervento dellesercito è previsto in luoghi precisi con compiti ben delineati e chiari».
La distribuzione dei soldati è invece oggetto di critica da parte del deputato del Pd Pierluigi Mantini: dice «no alla militarizzazione del Duomo, che evoca storicamente pace, preghiera e dialogo tra culture. Lidea di farne una piazza darmi con presidi militari è inaccettabile, uno spot negativo per Milano e lExpo». Le forze armate, aggiunge, «non siano impegnate nel centro storico ma nei quartieri, a partire da Quarto Oggiaro». Critiche subito rispedite al mittente. «Militarizzare è un termine che si usa quando si invade una nazione, certe cose le può dire solo chi il militare non lo ha mai fatto - incalza lassessore regionale di An Piergianni Prosperini -. Con questa iniziativa si permette a polizia e carabinieri di fare quello per cui sono stati creati, ossia le indagini, non il pattugliamento per cui sono addestrati i soldati». Della stessa idea il capogruppo milanese della Lega Matteo Salvini: «Rimango sconcertato di fronte ai dubbi e le contrarietà espresse da una sinistra che evidentemente preferisce i ladri alle guardie. Chi ha la coscienza pulita non ha paura delle divise militari, in Duomo come a Quarto Oggiaro». Speriamo, prosegue, che sia «linizio di un percorso, ne arrivino ancora di più e oltre a piedi vadano sui mezzi a sgomberare qualche campo rom».
Milano, riferisce soddisfatto il vicesindaco Riccardo De Corato, «ha risposto con gli applausi, ad esempio in via Padova, allarrivo dei militari accolti a braccia aperte. Da tanto tempo la città aspettava più uomini dal governo Prodi. È un momento in cui è importante che la divisa sia visibile a tutti, di giorno e di notte». Non sono «solo una presenza simbolica - concorda lassessore milanese di Fi Tiziana Maiolo -, ma un importante strumento per la sicurezza di tutti, in particolare per le donne sole e gli anziani». «Laccoglienza positiva della gente - sottolinea il capogruppo di Fi Giulio Gallera - dimostra che cè un assoluto bisogno di forze dellordine e persone che diano un senso di sicurezza più diffusa che consenta ai milanesi di sentirsi a casa propria e riappropriarsi dei quartieri».
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