«Sono più ricchi e più potenti dei parlamentari»

da Milano

Stefano Livadiotti, leggere il suo libro inchiesta mette i brividi. Chi fa più danni, la casta della politica o quella dei sindacati?
«Beh, il sindacato danni ne ha fatti eccome, pensiamo a come è stata gestita la vicenda Alitalia. Voglio però precisare una cosa: il mio non è un libro contro il sindacato come istituzione ma contro la sua degenerazione, la sua incapacità di rappresentare gli interessi degli iscritti. Non è un caso che tutti i sondaggi, che io cito nel primo capitolo, mettano in evidenza proprio il rigetto della base».
Quale delle due caste ha maggior peso?
«Quella del sindacato, non c’è dubbio, è più ricca e potente di quella della politica. Lo è per numeri - i delegati sono ben 700 mila - e anche per ricchezza. Quale partito può permettersi di spendere oltre 50 milioni di euro per portare in piazza i propri iscritti, come ha fatto la Cgil nel 2002 con il corteo a Roma in difesa dell’articolo 18?».
E per garantirsi i privilegi le due caste si aiutano...
«C’è un calcolo nel libro: i parlamentari che hanno alle spalle un’esperienza nel sindacato, se si mettessero insieme, sarebbero il terzo gruppo sia alla Camera sia al Senato. Ovvio che poi facciano quadrato per garantire i privilegi, come la mancanza di controlli».
Come è nato questo libro?
«Quasi per caso.

Non sono un esperto di sindacato, ho curato l’estate scorsa l’inchiesta de L’Espresso e mi sono accostato a questo mondo».
È possibile scardinare questo sistema?
«Non credo, o comunque ci vorrà tempo. È un problema di mentalità che va cambiata».

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