SORCI VERDINI PER LA SINISTRA

SORCI VERDINI PER LA SINISTRA

Sarà l’aria. Sarà il Dna. Sarà il caso.
Ma, certo, l’idea che i due ultimi coordinatori di Forza Italia, Sandro Bondi prima e Denis Verdini ora, siano entrambi di Fivizzano - paese della Lunigiana dove la Toscana profuma ancora di Liguria, dove la parlata è simile a quella spezzina e dove l’edizione del Giornale è ancora quella ligure (anche se Denis è l’editore di quella Toscana!) - è quantomeno curiosa. Non a caso, nelle scorse settimane, abbiamo spedito la nostra Maria Vittoria Cascino in un viaggio nel paese dove nascono i coordinatori, una sorta di terra promessa azzurra.
Un paese, fra l’altro, che è una di quelle terre di mezzo fra Emilia, Toscana e Liguria che formalmente sono in provincia di Massa (Bondi è stato addirittura il candidato presidente nell’ultima tornata elettorale ed è riuscito a portare al ballottaggio il blindatissimo esponente del centrosinistra), ma che non sono nè Emilia, nè Toscana, nè Liguria. Anzi, sono qualcosa che non è mai esistito, quella regione dei sogni che si chiama Lunezia e comprende proprio quelle terre di mezzo fra le provincie della Spezia, di Massa-Carrara e di Parma. Ecco, i coordinatori azzurri sono luneziani.
Soprattutto, sono luneziani che stanno lavorando bene, portando avanti quel progetto di partito strutturato che nacque proprio con un ligure, quando Claudio Scajola era coordinatore nazionale. Verdini, venerdì sera nell’incontro con i quadri azzurri all’AC hotel e domenica nell’intervista al Giornale, ha fatto fare un notevole passo avanti al dibattito, aiutato in questo anche dalla moderazione degli interventi, da quello del coordinatore regionale Michele Scandroglio, ottimo e abbondante nell’analizzare tutte le situazioni, a quello di Alfredo Biondi, alto e nobile, a quelli di Enrico Nan e Gino Morgillo che pure avevano dato fuoco alle polveri.


Insomma - complici Gianni e Giulio Vaccaro e il pesce fresco dell’Ippogrifo a cui certo non era più abituato, anche a causa dello sciopero dei pescatori -, il dibattito sul «patto della trattoria» portato avanti dal Giornale, che continuerà anche nei prossimi giorni, ha avuto un ottimo esegeta nel coordinatore azzurro. Che ha tenuto fede al suo nome: con un partito che ritrova la sua compattezza, per la sinistra sono sorci Verdini.
E Bondi? Anche il predecessore di Denis alla guida di Forza Italia (...)

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