Alessia Marani
da Roma
«Sorpassometro»: cronistoria di una maxi-bufala targata Provincia di Roma e con protagonista lex «enfant-prodige» della Dc sbardelliana capitolina, già vicesindaco della Città Eterna e ora a capo di Palazzo Valentini, Enrico Gasbarra. Per lui, viste le ultime sortite a favore dellUnitarietà prodiana, si profila addirittura un posto al Parlamento, collegio Roma Centro storico, primo municipio di cui è già stato presidente. «Sorpassometro» è il nomignolo deffetto con cui ha battezzato un marchingegno «sparamulte» piazzato sulla statale 8 Via del Mare, fettuccia di 28 chilometri dasfalto che collega la capitale alle spiagge superaffollate di Ostia. Una media annuale di morti «da brivido» che la mettono in cima alle liste delle arterie-killer dello Stivale. Doppio senso di marcia, nessuno spartitraffico: gli scontri frontali sono allordine del giorno. Ora un sistema di telesorveglianza monitorerà costantemente gli automobilisti, filmando e multando i più indisciplinati. Almeno così dovrebbe essere. E così da giorni va raccontando lex delfino di Rutelli. Ma ecco la storia. Quella vera. La mattina di sabato 25 giugno Gasbarra chiama stampa e televisione per il battesimo ufficiale del nuovo avveniristico sistema nella sala operativa della polizia provinciale. «La sicurezza - dice - è il nostro obbiettivo. Stiamo lavorando per posizionare i sorpassometri in tutte le strade consolari». È una vera novità, tanto da meritarsi persino un articolo sulle pagine del rinomato quotidiano inglese Times che il 29 giugno scrive: «La polizia a Roma ha una nuova arma contro gli automobilisti indisciplinati, un dispositivo che serve a identificare e a multare chi ignora la doppia striscia continua che proibisce i sorpassi». Gasbarra, intervistato dai giornalisti londinesi, orgoglioso afferma: «Non cè intenzione di perseguitare gli automobilisti. Vogliamo solo fermare una delle più pericolose infrazioni che causano incidenti». Il 2 luglio dà pure i «numeri»: 495 infrazioni al codice della strada rilevate, 1485 i punti patente che verranno decurtati. Ma a chi? È tutta una bufala. Con una dettagliatissima nota interna il funzionario dei servizi di vigilanza della polizia provinciale, Francesca Castellaccio, scrive: «Poche ore prima della presentazione (del sorpassometro, ndr) è stato accertato che nonostante le immagini live del traffico sulla via del Mare erano visibili, il sistema non rilevava le infrazioni commesse. Lultimo allarme generato risultava alle ore 15 del 24 giugno. Dopo numerosi contatti con i tecnici della ditta fornitrice il sistema ha ripreso a funzionare, sebbene non continuativamente, il 27 giugno (...). Nonostante vari interventi il 30 giugno e il 1º luglio il sistema ha generato un numero smisurato di allarmi, circa 1000, di cui solo una piccola percentuale (10 per cento) può essere riconducibile a effettive infrazioni verbalizzabili. Le cause di tale sproporzione sono addebitabili a unalterazione di sensibilità delle spire sotto lasfalto che finiscono per inviare il segnale dallarme al semplice passaggio della vettura in prossimità delle strisce (...). Considerato lelevato numero di allarmi segnalati (circa 3 al minuto nellarco delle 24 ore giornaliere) non connessi a reali infrazioni si è ritenuto opportuno da parte dei tecnici interrompere il funzionamento del sorpassometro alle ore 14,00 del 1º luglio». Non basta. La Castellacci puntualizza a proposito del funzionamento: 1) Che i filmati generati dagli allarmi anti-intrusione vengono ripresi dalla telecamera che inquadra la sede stradale rendendo del tutto impossibile la verifica degli effettivi tentativi di infrazione; 2) Che la ripresa in primo piano per linquadramento della targa non è sufficientemente ravvicinata da garantirne una compiuta lettura». Morale della favola: nessun verbale emesso. Ma neppure in sala operativa qualcuno può dirlo.
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