Sorpresa: la bomber dei mondiali è un bomber

C’erano due sorelle, Salimata e Bilguisa Simpore, gemelle del gol della nazionale di calcio femminile della Guinea Equatoriale, ma ora non ci sono più. Quando le hanno costrette a mostrarsi in abiti adamitici è saltato fuori di tutto, compreso l’inganno. Altro che sorelle, i due assi del pallone guineano erano maschietti con tanto di attributi al posto giusto!
Lo scandalo è scoppiato a poche ore dal fischio d’inizio della Coppa del Mondo in Germania, kermesse nella quale la Guinea partiva tra i favori dei pronostici per motivi ora molto più comprensibili. Fermare le Simpore era un’impresa ardua: valanghe di gol, difese umiliate, una forza fisica devastante e sospetta. Ma si sa, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Nell’amichevole di collaudo contro il Ghana, qualcosa è andato storto. È il capitano delle Black Queens, Florence Okoe, a rivelarlo. «Ho disputato buona parte della gara su Salimata. Durante gli sviluppi di un calcio d’angolo si è appoggiata e non volevo quasi crederci... Sul momento ho lasciato perdere, ma a fine gara ho informato l’arbitro». Negli spogliatoi un delegato della Fifa ha bloccato Salimata e la gemella Bilguisa. Messe alle strette non hanno ovviamente potuto negare l’evidenza. «Di sospetti ne ho sempre avuti - aggiunge la Okoe - nel calcio femminile africano non è il primo episodio che viene alla luce. La mia denuncia nasce dal desiderio di privilegiare onestà e fair play». Un’altra atleta ghanese, Diana Ankoma, va ben oltre e denuncia una situazione insostenibile. «Ci sono complicità e connivenze. Molti ne sono a conoscenza ma preferiscono tacere. Controllate le atlete della Costa d’Avorio e del Burkina Faso e troverete altre sorprese».
Ovviamente il comitato organizzatore della Coppa del Mondo vuol vederci chiaro. La Guinea non è l’unica nazionale africana che parteciperà all’evento. In campo scenderà anche la Nigeria, che in quanto a mascolinità non è seconda a nessuno.

Nel frattempo la tedesca Steffi Jones, direttrice del torneo, ha promesso controlli e tolleranza zero, mentre il ct delle guineane, il brasiliano Marcelo Frigerio, è apparso spiazzato e si è giustificato spiegando che «non potevo andare sotto la doccia a controllare le mie ragazze».

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