Antonio Signorini
da Roma
Deficit del 2005 e del 2006 in linea con gli obiettivi e crescita di poco inferiore rispetto alle previsioni. Il «pesce daprile» annunciato da Giulio Tremonti è arrivato puntuale ieri mattina con un comunicato del dicastero dellEconomia e le successive conferme dello stesso ministro che si trovava a Cernobbio per il Workshop Ambrosetti.
Le anticipazioni della prima trimestrale di cassa, lultima del secondo governo Berlusconi, non sono la catastrofe che aveva annunciato lUnione. Lo scherzo confezionato da Tremonti per il leader dellUnione (nei giorni scorsi il superministro aveva parlato di un «boomerang» per la sinistra) consiste in un sostanziale conferma delle previsioni e nel rinnovo «dellimpegno assunto dallItalia in Europa ad avanzare sul sentiero di rientro dal deficit eccessivo entro il 2007».
Per il 2005 è stata confermata una chiusura con il rapporto deficit Pil al 4,1 per cento; una percentuale «in linea con lIstat» e, sottolinea ancora la nota di via XX settembre, «inferiore al 4,3 per cento previsto». La stima del rapporto deficit-Pil per lanno in corso è stata fissata al 3,8 per cento, rispetto al precedente 3,5 per cento.
A causare la correzione è stata una piccola revisione verso il basso del Pil. La crescita del Prodotto interno lordo per lanno in corso, secondo le previsioni del Tesoro, si attesterà all1,3 per cento e non all1,5 per cento. A pesare nella stima dellindebitamento sono state anche alcune poste minori; «successive straordinarie revisioni contabili Istat e le successive revisioni di contabilità Eurostat» in voci come «spese per forniture militari e i crediti di imposta, dai contributi sociali agli aggi e commissioni, ai rimborsi di imposta della Regione Sicilia». In ogni caso, previsioni «coerenti» con gli impegni europei.
Nel commentare i dati, la sinistra si è divisa tra chi, come lo stesso Prodi, si è attenuto alle cifre fornite dal governo, magari definendo il 3,8 per cento rispetto al pil come «preoccupante», e chi, come lex ministro Vincenzo Visco, ha detto di considerare false le stime di Tesoro e Ragioneria generale dello Stato: «Tremonti - è la sua accusa - ha sicuramente taroccato il deficit, evidentemente sono state fatte delle pressioni politiche sulla Ragioneria dello Stato».
A sollecitare la presentazione della Trimestrale erano stati proprio Prodi e Visco e quelle di ieri sono solo delle anticipazioni fornite, recita la nota del Tesoro, per accontentare «pressanti ed elettoralistiche richieste».
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