Cultura e Spettacoli

Sorpresa: Moretti non attacca Berlusconi

Il regista presenta le scene tagliate del «Caimano». Ma incalzato da giornalisti e spettatori evita qualsiasi domanda politica

Maurizio Cabona

da Torino

È serio il Paese che da un anno parla di un film, Il caimano di Nanni Moretti, perché in preparazione, perché in lavorazione, perché in distribuzione, perché al Festival di Cannes e infine ieri perché al Torino Film Festival se ne sono presentati i contenuti aggiunti alla versione in dvd (Dolmen)?
Morettiano, se non di Moretti, il quesito deve esser venuto in mente anche a lui, che auspica una «sinistra moderata ma intransigente». Fedele al suo proposito, Moretti tiene da tempo un basso profilo. Dunque era improbabile che vi venisse meno e inserisse tirate retoriche nel bonus del dvd, sempre che le avesse mai girate. Dunque, oltre al prolisso «diario di lavoro» per immagini, utile solo al cinefilo, le novità divertenti per il pubblico torinese sono state alcune scene tagliate.
Nel presentarle al cinema Greenwich, Moretti è stato ancora una volta sulle sue quanto alla politica, lasciando parlare immagini e colonna sonora. Avrebbe meritato di apparire nel film andato nelle sale - ma ne avrebbe spezzato il ritmo - solo la registrazione della telefonata intercettata fra Dell'Utri e Berlusconi. Con distacco e ironia, Berlusconi chiama «raccomandata» la bomba che ha annerito il cancello della sua villa di Arcore e ipotizza come «mittente» l'ex stalliere Mangano, sospettato di essere mafioso.
Giustamente tagliati, invece, il breve scambio di battute fra Berlusconi con Bush (l'inglese dell'allora presidente del Consiglio è migliorabile, ma non è peggiore di quello dell'attuale); e il seguito del battibecco fra Berlusconi e il pubblico ministero al processo di Milano, già parzialmente inserito nella copia in pellicola: infatti la prerogativa del presidente del Consiglio rivendicata da Berlusconi - esser interrogato a palazzo Chigi - era lecita e valida. Alcuni giornalisti ieri pretendevano comunque di più da Moretti. Seppur incalzato, il regista ha risposto solo a una giovane siciliana, nostalgica della «rivoluzione e del '68», che gli ha chiesto come, da quelle cime, si fosse caduti negli abissi berlusconiani, visto che nel Caimano il personaggio di Moretti dice Berlusconi vincitore «già trent'anni fa».
Toccato dalla giovane, Moretti ha precisato che la battuta era solo la frase di un personaggio restio a interpretare Berlusconi, come gli era chiesto per il film nel film che è il cuore del Caimano. Ma poi «qualcosa di sinistra» Moretti l'ha detta: «Con la sua avventura tv, Berlusconi piombava su un terreno fertile di un Paese insofferente alle regole, con poco senso dello Stato e delle istituzioni, che considera le tasse intollerabili e incomprensibili».

Ed è uscito con la giovane, consolandola.

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