A sorpresa Penati taglia i fondi per la sicurezza

Da Fi seicento emendamenti al bilancio 2007: «Tre milioni da recuperare per l’emergenza». Il presidente non sfila: è in «missione» a Cuba

Milano marcia per la sicurezza e la Provincia taglia i fondi. Sì, nel bilancio 2007 di Palazzo Isimbardi davanti alla voce «sicurezza» c’è un segno meno. Lo denuncia Forza Italia che, nero su bianco, presenta tra l’altro qualcosa come seicento emendamenti al bilancio per ridare smalto a «un’amministrazione incapace di rispondere ai bisogni dei cittadini».
E, attenzione, di queste seicento varianti ce ne sono alcune che riporterebbero in attivo quella voce «sicurezza»: «Tre milioni di euro per affrontare il problema numero uno di una società complessa. Bisogno di sicurezza che tutti avvertono, in centro come in periferia, reclamando alle Istituzioni non solo attenzione ma rispetto degli impegni» annota Bruno Dapei. Ma un’analisi «approfondita» del bilancio di previsione 2007 redatto dalla giunta guidata dal ds Filippo Penati «evidenzia» - continua il capogruppo azzurro - che l’amministrazione provinciale «maltratta sia la polizia provinciale che la protezione civile, malgrado l’aumento delle tasse locali e i maggiori trasferimenti da Stato e Regione».
Scelta «politica» di un’Istituzione che, oggi, non sfila a fianco dei cittadini bensì si esibisce nel rito della catena umana: «Penati and company sostengono che un amministratore non scende in piazza ma governa. Ma, quindi, chi era che appena ieri sfilava nelle strade di Milano sotto il gonfalone della Provincia?» si chiede retoricamente Gianfranco De Nicola. «Chi era? Ma lui, Penati, che sfilava persino con i “lavoratori in lotta contro i tagli della Finanziaria berlusconiana”». Virgolettato accompagnato dalle foto, che il capogruppo di Alleanza nazionale sta ristampando come retro di un volantino: «Lo diffonderemo nel corteo di stasera e segnaleremo ai manifestanti quali sono le proposte che presentiamo nell’aula di via Vivaio per rimediare alle sciagurate scelte politiche di un’amministrazione che sulla sicurezza non fa niente».
Dichiarazione che, concretamente, si declina in zero euro per quel progetto «dimore sicure» valutato in «sei, sette milioni di euro dalla giunta di Ombretta Colli» e che - commenta Dapei -, «Penati non rifinanzia per favorire invece iniziative di cooperazione internazionale e di pace».
Replay di un film già andato in onda nell’aula consiliare provinciale, dove pure altre prestazioni per il welfare sociale sono state valutate di troppo: «Aggettivo pari al 57 per cento in meno sugli investimenti del settore Sociale-welfare, al 20 per l’istruzione in mano all’iper-ideologico assessore Giansandro Barzaghi e al 79,96 per cento per la Cultura». Percentuali da brivido, quelle rivelate da Dapei: «Segni “meno” che Penati pone anche davanti a Turismo (-28,39 per cento), Trasporti (-60,41), Sviluppo economico (-57,00) e, last but not least, pure davanti all’Amministrazione che si attesta a quota -3,10 per cento».
Niente male davvero come investimenti di un’Istituzione che dovrebbe avere a cuore il futuro dei milanesi. Tanto a cuore che mentre Penati all’Avana incontra i ministri del governo di Fidel Castro, la sua maggioranza vota contro la proposta dei Stati generali della Sicurezza.

Niet all’ordine del giorno della Cdl che reclama la disponibilità dei consiglieri al sostegno di un vertice di riflessione sul tema della sicurezza. Ennesima prova che Palazzo Isimbardi abdica dunque al suo ruolo di coordinamento delle politiche sociali dei suoi 189 comuni.

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