da Cagliari
La Sardegna ha detto sì e, stando a stime ufficiose, si prepara ad accogliere circa 1.500 tonnellate di immondizia campana. La prima nave piena di un centinaio di camion di rifiuti è salpata ieri sera da Napoli. Ma sarebbe troppo ottimistico pensare che tutta lisola accolga con favore la scelta che invece è del presidente della Regione Renato Soru e della sua giunta di centrosinistra. Lopposizione in Consiglio regionale, che ieri ha presentato una mozione sul tema, tuona: «La Sardegna non diventi la pattumiera dItalia, i vertici campani se ne vadano», mentre il senatore azzurro Piergiorgio Massidda propone: «I sindaci sardi che amministrano città dove sono presenti porti commerciali firmino unordinanza urgente per impedire l'arrivo dei rifiuti dalla Campania». Poi ci sono gli indipendentisti, che se la prendono con Soru e con Prodi. Dissensi anche nellUnione.
Soru si difende attaccando lopposizione: «Gli esponenti del centrodestra che hanno fatto a gara per dire la loro sullemergenza rifiuti dovrebbero interrogarsi sul perché gli amministratori del loro stesso schieramento politico non abbiano nemmeno avviato la raccolta differenziata, a cominciare da Cagliari e Oristano. L'egoismo non deve servire a nascondere le proprie manchevolezze e la Sardegna sarà solidale verso una popolazione e un territorio in difficoltà e risponderà positivamente all'appello dello Stato per risolvere un'emergenza nazionale».
Resta da capire dove i rifiuti saranno smaltiti, anche perché lultima parola spetta ai sindaci dei Comuni ospitanti, che già una volta, nel novembre 2006, avevano detto no a un carico (circa 200 tonnellate) in arrivo proprio da Napoli senza troppa pubblicità.
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