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Soru riconosce la sconfitta: "Cosa farò? Devo pensarci, ma il Pd ha un grande futuro"

Soru "deluso" riconosce la sconfitta: "Conta chi ha preso un voto in più e lo ha preso la coalizione di centrodestra e Ugo Cappellacci: di questo bisogna avere rispetto. Siamo al giorno dopo sono state elezioni che si sono svolte democraticamente e questo é il risultato"

Soru riconosce la sconfitta: "Cosa farò? Devo pensarci, ma il Pd ha un grande futuro"

Cagliari - E' passata da poco l'una di notte e ormai è chiaro che i giochi sono fatti, il Pdl ha riconquistato la Sardegna e gli elettori hanno mandato a casa Renato Soru. Così arrriva il riconoscimento della sconfitta. "Ho chiamato Ugo Cappellacci - ha spiegato Soru in una breve conferenza stampa - per augurare buon lavoro a lui e alla Sardegna per i prossimi cinque anni". E dal neo Governatore è arrivata subito un messaggio di distensione."Mi auguro che da questa sconfitta possa trovare - ha detto, riferito allo sconfitto - una ragione per lasciare dietro alle spalle veleni, un atteggiamento di contrapposizione e anche la convenzione che la ragione sia solo da una parte".

E se il nuovo presidente ha gia annunciato quelli che saranno i primi passi ("riunirò gli alleati per rimboccarci le maniche e iniziare a dare risposte ai giovani senza lavoro, ai poveri, ai cassaintegrati e ai territori abbandonati in questi anni") quello uscente non si sbilancia sul suo futuro: "Cosa farò adesso? Verrò qui in sede e ci penserò...". Ma ribadisce di voler essere parte attiva del Pd ("ho messo tutto in questo progetto, mi sarebbe piaciuto essere ancora di più di aiuto e la vittoria avrebbe dato una mano in questo senso. Il Pd ha, comunque, un grande futuro davanti"). "Conta chi ha preso un voto in più e lo ha preso la coalizione di centrodestra e Ugo Cappellacci: di questo bisogna avere rispetto". Ha aggiunto Soru rispondendo ai giornalisti che lo incalzavano sui motivi della sconfitta. "Ci sono tanti fattori che hanno determinato l'esito del voto - ha spiegato - Ha influito la crisi economica ma anche certe scelte del governo che si è ricordato solo in questi giorni, a ridosso delle elezioni, di ritirare una opposizione a una legge sarda sui dipendenti regionali". "E' ovvio che la differenza di mezzi di comunicazione possa aver influito sul risultato". "Questo, però, è il gioco. Volevo dire le regole del gioco, ma mi sono fermato. Siamo al giorno dopo - ha sostenuto - sono state elezioni che si sono svolte democraticamente e questo é il risultato". Renato Soru si dice "deluso" dal risultato finale delle elezioni e sottolinea che si aspettava "un risultato migliore anche delle liste della coalizione". "I sardi hanno deciso diversamente. Io ho cercato di portare avanti - ha detto - un modello di sviluppo diverso, ma questo non è stato capito".

E Soru dedica le ultime parole alla Sardegna: "Voglio fare gli auguri alla nostra bellissima e amatissima regione per i prossimi 5 anni e per un programma di governo della coalizione a cui ha dato fiducia". "Auguri ad ogni sardo e alla Sardegna perché possa sfruttare al meglio le cose buone fatte negli ultimi 5 anni".

 

Si è conclusa così, in piena notte, una giornata che era cominciata con un testa a testa, che col passare però delle ore si era trasformato in un trend positivo a favore di Ugo Cappellacci, dopo un clima di incertezza determinato dal "buco" di notizie, con i giornalisti che in sala stampa per almeno tre ore (dalle 15, orario di chiusura dei seggi, alle 18) cliccavano invano il tasto 'aggiornamento' nei pc alla ricerca di numeri che parevano inafferrabili. A causare questo stato di incertezza erano soprattutto le indiscrezioni - che poi trovavano una parziale conferma - su difficoltà in molti seggi a districarsi nelle interpretazione delle norme sul voto disgiunto (preferenza a una candidato delle liste provinciali, ma voto al candidato presidente della coalizione avversaria).

E a testimoniare, se non di possibili ricorsi quantomeno di polemiche, c'é il dato su quella che è stata già definita la "terza forza", il partito delle schede nulle e bianche, che a metà spoglio erano più di 10 mila (di cui circa 8 mila nulle). Intoppi a parte, quando, seppure molto lentamente, sono cominciati ad arrivare i dati, è emerso che le previsioni della vigilia e gli schemi che volevano Soru trainare la sua coalizione, sfruttando anche il presunto effetto boomerang di un Berlusconi che avrebbe oscurato Cappellacci, erano solo parzialmente attendibili.

In sostanza, col consolidarsi del risultato si è delineata una situazione che ha visto sì il Governatore uscente premiato rispetto alle liste che lo sostenevano, ma non abbastanza da garantirgli la vittoria.

Questo anche perché lo scarto nel voto del listino regionale non è apparso così marcato da provocare una forbice tale tra Soru e Cappellacci da compensare il vantaggio delle liste del centrodestra rispetto a quelle del centrosinistra.

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