«Sostengo Pierluigi, perché il 1966 sia l’anno della svolta»

RomaPierluigi Bersani? Il perfetto candidato per guidare il partito. Ma non il Pd, semmai il Pci del 1966. Scherzo da preti, verrebbe da dire. E senza sbagliare di molto, perché l’iniziativa è tutta interna ad ex esponenti di Azione cattolica e della Fuci che hanno fatto strada, ma non hanno perso abitudini da sacrestia, come quella dello sfottò ai danni della vittima di turno. Perfetta la scelta: l’ex ministro dell’Industria, che è emiliano e quindi nei panni di Peppone ci sta benissimo. Principale carnefice Luca Diotallevi, sociologo, professore universitario, riferimento della Conferenza episcopale Italiana e autore di una lettera seriosissima di sostegno alla candidatura dell’ex ministro dell’Industria.
Venti righe intitolate «Io sto con Bersani». Ad una prima lettura sembra solo un noioso documento in sinistrese. Poi ci si rende conto che il linguaggio è quello polveroso del vecchio Pci. Retorica e messaggi contraddittori; conservatorismo di marca comunista quando afferma che «non si può cedere al ribellismo, all’estremismo qualunquista». Banali richiami alla disciplina come il classico «non possiamo assecondare la logica del tanto peggio, tanto meglio».
Contraddizioni e schermi secondari da «sinistra antipatica», secondo la definizione di Luca Ricolfi, come quando si auspica di incontrare la gerarchia ecclesiastica «sul terreno della Pace, della laicità, della rottura con il moderatismo». Il tutto per concludere: «Battere l’estremismo e far crescere il socialismo nella democrazia: per questo io sosterrò la candidatura di Bersani al prossimo, XI, Congresso del Pci, perché questo 1966 sia davvero l’anno della svolta!».
Come succede nelle migliori sacrestie, gli altri frequentatori del blog che ha ospitato la finta adesione - Gli incontri del Landino - sono stati al gioco e hanno replicato, sempre in stile. Alberto Manzi auspica un Partito socialdemocratico spostato a sinistra che faccia un fronte popolare con l’Udc. Un utente si firma Giorgio Amendola e se la piglia con questi giovani cattolici un po’ troppo filoamericani minacciando di segnalarli al compagno Rodano (il padre del cattocomunismo). Peccato, lamenta poi, il mancato «canto devoto dell’Internazionale» alla presentazione della candidatura.
Scherzi da cattolici, quindi, o almeno di quelli che non si riconoscono troppo negli schemi nei quali erano stati chiusi nel Pci.

E non è un caso che, nel Pd a farsi loro portavoce sia stato Stefano Ceccanti, che è tra gli animatori del blog, costituzionalista veltroniano e sostenitore di Dario Franceschini. A lui la finta lettera pro Bersani è piaciuta tantissimo, tanto che l’ha fotocopiata e distribuita come un volantino agli incontri del partito.

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