Il sostituto

Il profumo dolce del mirto e quello salmastro del mare, querce secolari e ginepri, il golfo sullo sfondo, un parco naturale di quaranta ettari, spa e orti biologici, calette e scogli, golf e arrosti, mufloni e cinghiali, asinelli bianchi e perfino la azibra: tutto questo e molto altro ad Arbatax, una vera Disneyland per le famiglie creata da Giorgio Mazzella, personaggio straordinario trapiantato in Sardegna negli anni Sessanta, innamorato a tal punto dell'isola da iniziare subito a costruire i primi bungalow a Telis quasi mezzo secolo addietro. Si atterra a Cagliari oppure ad Olbia e poi due ore di macchina, con il trasferimento assicurato e offerto dal resort. Ma dal prossimo anno riaprirà il piccolo aeroporto di Arbatax, un misto fra la gestione privata e pubblica a soli cinque minuti lontano dalle meraviglie del parco: ci sono in tutto quasi novecento stanze, molte con vista mare, vedi quelle dell'albergo Le Dune così come i cinquanta cottage. Il Borgo offre trecento camere, Monte Turri una quarantina, mentre Telis detiene il record con cinquecento.
Cale e calette, piscine e spiagge con sabbia fine oppure rocciosa, c'è solo da scegliere e per chi non si accontenta mai ci sarebbe anche la sabbia di Orrì, un quarto di ora di viaggio con la barca. L'aspetto che rende assolutamente unico il resort è il parco naturalistico di quaranta ettari dove i ranger ti portano ad osservare i mufloni, più di cento, oppure la azibra, animale abbastanza raro, una specie di incrocio fra asino e zebra. Tantissimi i cinghiali e le capre, mentre grande attenzione si da all'orto biologico, grande motivo di orgoglio perché dimostra attenzione per il cibo di prima, primissima qualità. Gran parte dei ristoranti funziona con il sistema del buffet, il fiore all'occhiello del resort rimane il ristorante «Su Coile», parola che significa ovile nel dialetto locale. Si preparano degli arrosti, il pane carasau nei forni a legna, tutto all'aperto, tutto ben in vista, con tavolini in legno e pietra, atmosfera agro pastorale che ammaglia i vacanzieri. Giovanni Meloni, giovane ed entusiasta direttore marketing, ci tiene a mettere l'accento sull'aspetto ecosostenibile: «Il parco per noi è fondamentale, perché diciamo la verità, il bel mare lo trovi in tanti posti, ma quaranta ettari del genere sono una rarità. Anzi, siamo unici che possiamo offrire nello stesso tempo mare e natura, animali e golf». A proposito di golf: ci nove buche e un campo pratica, dalla prossima stagione si metterà ancor di più l'accento sull'attività dei ferri, così da far crescere il numero dei green fee e delle persone che vengono con la propria sacca (che si puòanche chiedere al resort).

Particolare appetibile: la struttura rimane aperta fino al 21 di ottobre e a settembre i tramonti sono indimenticabili.

Commenti