L'incredulità è sincera, così com'è palpabile il fastidio per taccuini e telecamere che stazionano davanti all'elegante complesso residenziale di via Resegone 68, a Parabiago, dove, vinta dalla depressione, Marcella ha strangolato il figlioletto. «Abbiamo saputo della tragedia verso mezzogiorno, ma stentiamo ancora a crederci racconta la vicina più loquace -. Non riusciamo a immaginare che quella ragazza così carina e gentile abbia potuto farsi del male, uccidendo quanto di più caro aveva al mondo».
Gli altri condomini chiudono i cancelli, mentre c'è anche chi invoca l'intervento dei carabinieri per allontanare i curiosi. Una brutta storia che ha sconvolto tutti. «Era una bella coppia racconta al citofono Daniele -, una coppia di belle persone, gentili e affiatate». Unaltra ragazza spiega invece che la giovane mamma è una donna fantastica, meravigliosa, «È impossibile che sia stata lei».
Invece l'infanticidio porta proprio la sua firma; quella della tenera mamma, che domenica pomeriggio giocava davanti casa col piccolo e con il suo papà Matteo. «Cosa sia accaduto nella mente della donna è ancora inspiegabile dicono i carabinieri -.
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