Un venerdì sera «da leoni». O così almeno credevano (il motivo per ora è un mistero) sei ragazzini - tre quindicenni e altrettanti quattordicenni - entrati intorno alle 23 nella loro scuola, listituto omnicomprensivo di via Diquarterio a Pieve Emanuele. Dopo aver forzato un finestrone, rotto degli infissi e svuotato un estintore i giovanissimi sono stati sorpresi dai carabinieri del posto che, in normale servizio di perlustrazione, avevano notato le luci accese nellistituto chiuso ed erano entrati a dare unocchiata, a vedere cosa stava succedendo.
I tre giovani del 95 sono stati così colti in flagranza. I 15enni sono stati denunciati a piede libero, invece i più giovani sono semplicemente stati segnalati al tribunale dei minori. Secondo i militari della tenenza di Corsico da cui dipende la stazione di Pieve Emanuele per la scuola si parla di danni che si aggirano intorno ai cinquemila euro.
«Sono tutti minorenni, tutti frequentatori della scuola in questione e non hanno mai fatto atti di vandalismo - spiegano i carabinieri -. Anche le famiglie sono composte da persone perbene e parlano dei loro ragazzi come giovani che non hanno mai avuto grilli per la testa. Naturalmente adesso questi genitori non riescono a spiegarsi per quale ragione i figli abbiano agito in questo modo, se si volessero vendicare di qualcosa in particolare, di un insegnante o, semplicemente comportarsi da vandali, fare una bravata».
«Ancora non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione di denuncia e, francamente, non sapremmo neanche dire chi siano i responsabili» ci ha spiegato ieri la dirigente scolastica dellistituto Carla Cardini, dopo averci ricevuti nella struttura che conta un istituto dellinfanzia, due scuole elementari e una scuola media per un totale di 774 allievi (di cui 200 solo nella media).
«Quando siamo arrivati stamattina tutto era stato ripulito, abbiamo ritrovato listituto esattamente come lavevamo lasciato venerdì pomeriggio, abbiamo notato soltanto lestintore vuoto» prosegue la dirigente scolastica.
«I carabinieri ci hanno segnalato la denuncia ma non hanno ancora formalizzato nulla - ha concluso la Cardini -. Adesso dobbiamo avere il tempo di parlare con i militari, convocare i genitori e il consiglio distituto affinché questo fatto si chiarisca definitivamente».
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