Spacey: "Oggi perdono chi mi credeva colpevole"

L'attore tiene una lezione di cinema e non solo: "Per recitare non bisogna giudicare"

Spacey: "Oggi perdono  chi mi credeva colpevole"
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da Riccione

L'Italia è il paese che sta dando più voce a Kevin Spacey, ostracizzato dal 2017 sia a Hollywood che nel Regno Unito dove ancora ci sono due cause aperte mentre le altre accuse di molestie e abusi sessuali su giovani uomini si sono risolte con verdetti di non colpevolezza.

Prima, nel 2022, la parte nel film diretto e interpretato da Franco Nero, L'uomo che disegnò Dio, poi, a inizio 2023, il riconoscimento la "Stella della Mole" del Museo del cinema di Torino ricevuto dalle mani dell'ex Sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi e dall'ex direttore Domenico De Gaetano.

E ora ecco il Maximo Excellence Award all'Italian Global Series, il nuovo festival diretto da Marco Spagnoli che si sta svolgendo in questi giorni tra Rimini e Riccione dove ieri l'attore di House of Cards ha tenuto una masterclass, alla presenza della Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, dove ha esordito dicendo che "l'Italia ha un posto speciale nel mio cuore. Amo venire in questo Paese, sia per lavorare che per visitarlo. Ho girato tanti film qui", per poi ringraziare Franco Nero che "ha avuto il coraggio di scegliermi qualche anno fa, quando pochissimi ne avevano".

Il due volte premio Oscar ha parlato anche dei film che l'hanno fatto salire nell'Olimpo del cinema, nel 1996 miglior attore non protagonista per I soliti sospetti e nel 2000 protagonista per American Beauty che "parlava della ribellione lenta di un uomo che combatteva contro la vita moderna. Mi sono identificato con quelle emozioni. La cosa di cui vado più fiero? Quando qualcuno mi ferma per dirmi che si è riconosciuto nel mio personaggio. Questo significa che il mio lavoro è servito a qualcosa".

Ovviamente la conversazione è virata anche sui guai giudiziari e su questi ultimi sette anni che "sono stati incredibili, ho scoperto anche il valore dell'amicizia e mi sono riavvicinato alla mia famiglia. Ho fatto molto lavoro su me stesso e ora non sono né rancoroso né arrabbiato e non cerco vendetta. Sono più amorevole e comprensivo e sono grato a chi ha atteso l'esito dei processi prima di giudicare. Chi mi ha condannato senza prove ha il mio perdono, ma non cercherò più quelle persone".

Intanto ora ha già due film pronti, il thriller The Awakening di Matt Routledge e quello storico 1780 di Dustin Fairbanks.

Anche se Netflix ha preso la clamorosa decisione di non avere più a che fare con l'attore, tanto che nel 2017 ha addirittura cancellato la messa in onda del film biografico sullo scrittore e sceneggiatore Gore Vidal da lui interpretato (il produttore Andy Paterson continua, senza successo, a chiedere alla piattaforma di ripensarci), il nome di Kevin Spacey è tutt'uno con quello del suo personaggio di Frank Underwood nella celebre serie House of Cards che, alla fine della seconda stagione, è diventato pure presidente degli Stati Uniti come ora è accaduto di nuovo a Donald Trump: "Underwood gli direbbe che il potere è solo una questione di percezione e che dura solo finché le persone te lo permettono".

Una massima che fa il paio con questa sulla costruzione dei personaggi il cui segreto, per farli risultare credibili, è "di non giudicarli, ma interpretarli. Anche i cattivi pensano di avere ragione. Chi sono io per giudicare?".

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