Spagna, governo "rosa": 9 donne su 17 Una ministra è incinta

Via allo Zapatero 2: la catalana Chacon, al sesto mese di gravidanza, guiderà la Difesa

Spagna, governo "rosa": 9 donne su 17 
Una ministra è incinta

da Madrid

Ovviamente non poteva smentirsi e per il suo secondo mandato il 47enne José Luis Rodriguez Zapatero ha riservato una serie di sorprese in quello che per i prossimi quattro anni sarà un governo gravido non solo di promesse ma soprattutto, gravido per davvero, visto che tra i ministri del Congreso ne siederà uno con il pancione e che entro l'estate sarà alle prese con pannolini e pappette. È proprio questa la principale novità che ha scatenato i media spagnoli e molti sorrisi maliziosi: la presenza di una donna in dolce attesa, la catalana Carme Chacón, nominata a 37 anni a capo del ministero della Difesa. Con questa nomina Zetapé ha riscritto a suo modo la storia della «democracia»: mai era successo che una donna entrasse, per lo più al sesto mese avanzato di gravidanza, nel dicastero della Difesa spagnola. Nel governo uscente la Chacón era ministro della Casa ed è considerata una «estrella», un astro nascente del Partito socialista spagnolo su cui puntare. Da titolare del ministero della Casa la Chacón si è distinta con la «Legge sugli affitti» che prevede assegni di 210 euro al mese per i giovani fra 22 e 30 anni con reddito inferiore ai 22 mila euro.
Ripercorrendo la strada del governo a tinte rosa, Zapatero ha nominato 9 ministre e 8 ministri, segnando un nuovo record: per la prima volta nella storia politica della democrazia spagnola, le donne sono più numerose degli uomini e sono titolari di dicasteri chiave. Infatti le novità non finiscono qui: per la prima volta c'è un ministero dell'Uguaglianza, affidato alla 31enne Bibiana Aldo che il premier spagnolo ha giustificato così nel discorso di presentazione di sabato mattina davanti al Re Juan Carlos: «Ho sempre creduto al valore pedagogico degli atti di governo», sottolineando che sarà compito principale de la «Igualdad» di combattere le discriminazioni e le violenze di genere, promuovendo la presenza femminile nel mondo del lavoro. Per il resto, diversi dei membri chiave del precedente esecutivo restano al loro posto, come la vicepremier Maria Teresa Fernandez de la Vega, il ministro dell'Economia e secondo vicepremier, Pedro Solbes, il ministro della Giustizia, Mariano Bermejo, il ministro degli Esteri, il fido Miguel Angel Moratinos e quello degli Interni Alfredo Perez Rubalcaba.
Oltre ai record al femminile, Zapatero segna anche un record negativo: è il primo presidente del Congresso a non essere stato riconfermato dagli elettori con la maggioranza assoluta, garantita, invece, ai predecessori Felipe Gonzalez e José Maria Aznar. Ed è anche il primo presidente eletto al Parlamento solo alla seconda votazione e con maggioranza semplice. Alla prima è necessaria quella assoluta e Zapatero non l'ha ottenuta: 169 voti a favore, quelli del Psoe (Partito socialista), 158 contro, quelli del PP (Partito popolare), dell'UPyD di Rosa Diez e dell'Erc (Sinistra Repubblicana Catalana), 23 astenuti, tutti appartenenti ai partiti nazionalisti e a Izquierda Unida, la sinistra radicale che nella scorsa legislatura è stata fedele alleato del governo e che è, invece, uscita fagocitata dai voti andati ai socialisti. Il primo dei deputati a stringere al Congresso la mano a Zapatero è stato il suo principale antagonista, Mariano Rajoy, leader dei Popolari, sconfitto lo scorso 9 marzo. Un gesto non solo di cortesia istituzionale. Infatti nella due giorni di dibattito, che hanno portato alla prima votazione negativa, i toni tra Popolari e Socialisti sono stati più morbidi, un po' per la consapevolezza che la crisi economica spagnola, una delle più gravi per l'area euro (secondo gli esperti l'impatto della crisi immobiliare sull'economia sarà più grave in Spagna che negli Usa), non può essere affrontata con il precedente muro contro muro.

E un po' per il discorso di Zapatero che ha promesso il dialogo sui temi sociali e istituzionali. Rajoy ha assicurato lealtà e appoggio nei temi più importanti, tranne che con l'Eta. E questa volta Zetapé non deve sbagliare.

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