da Madrid
Al pugno di ferro di José Luìs Rodríguez Zapatero, dopo lannuncio del cessate il fuoco dichiarato il 6 giugno dai terroristi separatisti baschi, la banda armata Eta darà presto una dura quanto spettacolare risposta con un «attentato imminente» e di «grande impatto pubblico». Lallarme proviene dai vertici dei servizi segreti militari spagnoli ed è stato rivelato ieri dal quotidiano El Mundo: secondo lintelligence militare attualmente esistono «cinque commandi itineranti» composti da un totale di 70 giovani radicali addestrati in Sud America, tra cui molti mercenari, pronti a colpire nelle prossime ore su tutta la penisola iberica. E mentre in Spagna cresce la paura, la soglia di rischio, mai come prima da oltre 500 giorni, è altissima tra le forze dellordine.
Lallarme è contenuto in una lunga informativa «confidenziale» del Centro per lIntelligence e la Sicurezza dellEsercito di Terra (Ciset), elaborata dopo la rottura della tregua, iniziata il 24 marzo del 2006 e terminata, ufficialmente, il 6 giugno scorso, anche se già lattentato dellaeroporto Barajas del 30 dicembre aveva bruscamente interrotto i dialoghi di pace con gli etarras che, secondo le ultime dichiarazioni del premier, dopo una recente intervista televisiva, erano avvenuti senza successo lo scorso inverno in un hotel di Ginevra.
Secondo lintelligence militare spagnola le città che risultano essere più a rischio di attentato sono Madrid e Valencia. Sempre dalle informazioni raccolte, i cinque commandi dellEta sarebbero in possesso di sufficienti armi e di almeno «2000 chili di esplosivo» e disporrebbero di una ampia rete logistica dappoggio ricostruita con la lunga tregua. Tra le ipotesi più spaventose, i servizi segreti militari non escludono che nel ritorno dellEta alla strategia della violenza, i terroristi intendano colpire singoli rappresentati della politica spagnola e basca. Ma le paure più grandi si concretizzano nella certezza che la banda armata colpirà in un punto strategico e di interesse pubblico e internazionale, come già ha fatto in passato.
Intanto, mentre Zapatero ha annunciato che il 20 giugno riceverà nel palazzo della Moncloa il lehendakari Juan José Ibarretxe, numero uno del Partito nazionalista basco (Pnv) per discutere della delicatissima situazione, le autorità canadesi hanno arrestato martedì Bittor Tejedor con laccusa di appartere alla banda armata e per violazione delle leggi di immigrazione. La magistratura spagnola, che considera Tejedor una vecchia conoscenza e lo accusa di omicidio e di avere dato ospitalità allestero a terroristi rifugiati, chiederà alle autorità canadesi la sua estradizione nelle prossime ore.
E alle paure dellintelligence, si affianca anche la violenza dei centri urbani, denominata kale borroka, che negli ultimi mesi, come fosse un preludio a un grande attentato al cuore del Paese, sta tenendo sotto scacco le periferie della Spagna. Automobili incendiate e bancomat assaltati da mesi sono la normale cronaca della guerriglia urbana portata avanti dagli abertzales, i giovani indipendentisti che ogni notte sfidano la Guardia Civil nei principali capoluoghi dei Paesi Baschi e della confinante Navarra, come San Sebastian e Vittoria.
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