La Spagna prega: «Zapatero stai a casa»

nostro inviato a Vienna

La Spagna è nel panico. Teme il gatto nero, che fa rima con Zapatero. Il premier sarà a Vienna per la finale contro la Germania e con lui il Re, hanno annunciato i media spagnoli. Passi per Juan Carlos, un sempre presente. Ma per l’altro è stato un fiume in piena di appelli accorati sul web, di nooooooo! con cento «o», di preghiere, inviti, insulti, ironie, blandizie, per evitare l’infausta idea. Vero che Zapatero ha fatto tremare tutti quando ha pronosticato: contro la Russia, vinciamo 3-1. Ma quasi ci ha preso. E, in qualche modo, ha acquisito benemerenze a fronte dei due politici, uno basco e l’altro catalano, che hanno pubblicamente ammesso: speriamo vincano i russi. Per gli spagnoli, così legati alla «camiseta roja», è stato uno scandalo. Non sono paese dove l’unione fa la forza: baschi, catalani e gli altri si guardano storto. Ma i gufi uniscono, più che dividere.
Zapatero, ZP sul web, ha sulla coscienza la sconfitta della nazionale del basket nella finale europea. Quando è apparso «la hemos cagao...» (l’abbiamo persa...ehm!ehm!). Di contro, ricordano, alla finale del mondiale di basket non c’era e abbiamo vinto. Dunque: Zapatero sei un gafe, talvolta scritto con la «g» maiuscola. Ovvero uno iettatore. E da questa convinzione il diluvio di preghiere: «Chiuditi in casa, se tieni alla Spagna», «Speditelo ad un vertice politico!», «Se ti chiudi in casa, prometto di votarti alle prossime elezioni», «Se non vai, ti invito al mio bar a vedere la Tv e anche a cena». «Non andarci, pensa a tua madre!». «Non andare, ti regaliamo un mega schermo da mettere in casa...». Qualcuno gli da una mano: macchè Zapatero, il vero gafe di questi anni è stato Raul.

Ma non basta. «Lassù, sul palco con la Merkel», scrivono, «Non vogliamo Mister Been». E forse è un consiglio politico: finora l’irrefrenabile signora è stata portafortuna dell’armata panzer. Il Gafe non avrebbe scampo.

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