Spagna, sangue a San Firmino

Spagna, sangue a San Firmino

MadridIl quarto giorno si sono compiuti i peggiori pronostici. L'«encierro» di ieri della festa di San Firmino di Pamplona, dove, come tutti gli anni, per otto giorni consecutivi i «mozos» rischiano la vita correndo davanti ai tori per le viuzze della cittadina, si è chiuso con una tragedia. Sul selciato è rimasto un giovane ventisettenne di Alcalá de Henares (vicino Madrid), a cui le corna del toro Capuchino hanno reciso in pochi istanti la vita. È il primo decesso dal 2003.
La corsa di ieri si annunciava particolarmente pericolosa per via dei tori dell'allevamento di Jandilla, dell'Estremadura, tra i più temuti perché detentori del poco rassicurante record di incornate nelle corse: ben 21 dal 2003. Alle otto in punto, come tutte le mattine, si sono spalancate le porte ed i corridori hanno subito avvertito il pericolo. L'unico toro marrone, dei sei lanciati per le strade assieme ad altri sei buoi, ha superato il gruppo correndo velocemente, ed ha investito subito quattro o cinque «mozos», scaraventandoli contro le protezioni. L'animale di 515 chili, chiamato Capuchino si è rialzato ed ha continuato la sua corsa in solitario, aumentando il pericolo. Un toro «rezagado», come viene chiamato quello che si sfila dal gruppo, è imprevedibile perché può colpire in ogni direzione. Contro di lui, contro il suo famigerato allevamento e contro la sfortuna non ha potuto nulla neanche l'esperienza del giovane Daniel Jimeno, che, caduto a terra, è stato incornato. Daniel stava provando a infilarsi sotto le protezioni quando un corno gli ha reciso l'aorta, la vena cava ed è penetrato fino al polmone.
Inutili sono stati i soccorsi istantanei del personale medico e dei chirurghi dell'ospedale della Navarra: «Le ferite erano mortali, non c'era nulla da fare», hanno detto. Daniel Jimeno era un «mozo» esperto, e partecipava da anni agli «encierros» di Pamplona e di altre parti di Spagna.
Con la morte di Daniel sale a 16 il bilancio dei corridori che hanno perso la vita dal 1910 nelle corse tanto celebrate da Hemingway nel suo libro Fiesta.

La corsa di ieri, ha lasciato a terra anche altri 11 corridori, tre con ferite da «asta», le famigerate cornate, mentre un uomo statunitense di 61 anni è ricoverato in terapia intensiva per un forte trauma toracico. Ma il brivido continua. Mancano ancora quattro «encierros».

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