Niente detonatori, bombe, lancia missili, bazooka o mitragliatrici: per uccidere il giudice Baltasar Garzon, suo odiato nemico, lEta aveva pensato allantica e sottile arma dei Borgia, il veleno. Il piano è emerso dalle carte sequestrate al capo militare del gruppo armato indipendentista basco Jurdan Martitegi, arrestato in Francia in aprile.
Il veleno doveva arrivare a Garzon dentro una bottiglia del migliore cognac, che gli avrebbe spedito un suo presunto ammiratore. Il capo del commando Eta, noto per la sua meticolosità, aveva pensato a come sviare i sospetti della sicurezza della Audiencia nacional di Madrid, dallidentità dellammiratore, uno studente di legge di una università non basca, e anche dal messaggio di accompagnamento, un omaggio allabilità di Garzon nella vecchia inchiesta sul dittatore cileno Augusto Pinochet o in quella sulla corruzione nel centrodestra spagnolo.
Il pacco avrebbe contenuto anche un prezioso bicchiere di cristallo. LEta avrebbe tenuto pronto un comunicato per rivendicare luccisione del magistrato non appena si sarebbe sparsa la notizia della sua morte.
Baltasar Garzon è nel mirino dellEta dagli anni 90, quando iniziò a indagare sullindipendentismo basco, violento e non.
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