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La Spal multata perché vende energia solare

Una sanzione paradossale, invece degli applausi. In un momento di grave difficoltà economica per lo sport, la Spal ha trovato un modo per autofinanziarsi, ma è stata multata per colpa di leggi datate. Chissà cosa hanno pensato allo storico club di Ferrara di fronte ai ben 15mila euro di multa per aver provato ad autofinanziarsi con un impianto fotovoltaico, perché non è un’attività strettamente sportiva. Ma la disciplinare della Figc non ha potuto far altro che applicare la regola, infliggendo anche 4 mesi di inibizione a due dirigenti, legali rappresentanti del club.
Tutto inizia con la visita ispettiva della Covisoc lo scorso febbraio: fu accertata l’iniziativa della Spal che stava «svolgendo un’attività commerciale collaterale finalizzata alla realizzazione di un impianto fotovoltaico». Dal quale avrebbe avuto dei ricavi dalla vendita dell’energia prodotta. Ma questi introiti «sono stati inseriti nel bilancio della società stessa». Una condotta che non è conforme alla legge 91 che impone alle società calcistiche di svolgere esclusivamente attività sportive e ad esse connesse, escludendo ogni altra iniziativa economica. La Disciplinare, quasi a scusarsi, ammette che si tratta di una norma «obsoleta» e si rivolge al legislatore: «È innegabile che si debbano trovare delle fonti di autofinanziamento.

Appare dunque evidente la necessità di un riesame della normativa».

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