da Roma
Onorare il campionato. Linput che arriva da Trigoria ha il sapore della diplomazia. Guai a dire che lobiettivo di Spalletti e truppa è puntato solo sulla trasferta di Lione. «Ad Ascoli cè un match che vale tre punti ricorda il tecnico e abbiamo bisogno di tornare a vincere in trasferta». I numeri parlano chiaro: nove settimane e mezzo. Non è il titolo di un film. La Roma non centra una vittoria esterna dal 20 dicembre dello scorso anno. Due a uno a Torino. Poi la «missione impossibile»: Messina, Livorno, Empoli e Chievo.
Tre pareggi e una sconfitta. Altro giro, altra corsa. Vada per lAscoli. Ma nel mirino dei giallorossi cè il Gerland. Lo stadio che ospiterà un duello che vale una stagione. La seconda in classifica contro lultima della classe. «Faranno la partita della vita avverte Spalletti - e questo complicherà le cose». Già. Altro dato da non sottovalutare: le gambe di alcuni giallorossi non girano più a mille. Tanti i minuti giocati. «È vero ammette - ma puntare lattenzione sulla parola stanchezza non mi piace. Si offrono scusanti ai giocatori». E Totti? «Se continuerà a far bene, ne gioverà a livello morale». Restano a casa Doni, Taddei e lo squalificato Perrotta. Spazio a Curci (esordio in campionato) e fari accesi su Mexes che pensa già al Lione: «Ai tempi dellAuxerre non li ho mai battuti. È arrivato il momento».
E a proposito di Champions, si torna a parlare di Roma-Galatasaray del 2002.
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