Spalletti sta: «Resteremo così E siamo forti»

Meglio «declassati» che assenti. La neonata Europa League non ha certo il fascino della Champions, ma regala gloria e un po’ di soldi. Il passaggio alla fase a gironi vale, di soli premi Uefa, 130mila euro, ma soprattutto può valere un inizio di stagione più sereno. Quello che servirebbe alla Roma, dove tra le continue voci sul futuro societario, un mercato che non decolla e un’emergenza nella rosa (stavolta, per fortuna, più ridotta) la navigazione a vista annunciata da Spalletti sembra inevitabile.
Il tecnico parla chiaro e lo fa anche alla vigilia della sfida con il Kosice. Complicatosi all’andata in Slovacchia - nonostante i tre gol segnati - per gli altrettanti incassati da una squadra tecnicamente modesta. Dopo l’arrivo di Burdisso a poche ore dalla sfida di Genova, il tecnico non si aspetta nulla dagli ultimi giorni di trattative. «Penso sia difficile tutto per il mercato, sia in uscita che in entrata - dice l’allenatore toscano senza farsi false illusioni -. Per i discorsi che sento e per quello che vedo orientativamente credo che la squadra rimarrà questa. E per me la Roma così è una squadra interessante che se la può giocare alla pari con tutti, come possono farlo altre dieci squadre del nostro campionato. Comunque questa è una Roma forte».
I nomi che circolano sono quelli di Domizzi dell’Udinese e Pavlyuchenko del Tottenham (anche se l’attaccante pare sempre più vicino allo Spartak Mosca). «Domizzi è un giocatore di categoria, come ce ne sono altri - sottolinea Spalletti -. Sono stati fatti diversi nomi, il confronto va fatto tenendo in considerazione i conti e la gestione della società. Su qualche situazione si potevano mettere le mani prima ma ho parlato con Rosella Sensi e le ho detto le cose che pensavo. A volte si può sopperire e a volte meno, poi quando ci si organizza diventa più facile. Comunque per fare l’allenatore non devo far dissanguare una proprietà».
Restano solo quattro giorni alla chiusura delle trattative e non sono da escludere sorprese. Tutto è legato a qualche altra cessione eccellente, vedi il Julio Baptista accostato all’Inter (ma i nerazzurri ieri hanno praticamente concluso l’accordo con Sneijder del Real Madrid) che ieri si è rivisto in gruppo insieme a Vucinic, Perrotta e Juan. Quest’ultimo, reduce da un infortunio, è stato provato da Spalletti al centro della difesa con Mexes: il suo recupero, vista l’indisponibilità di Burdisso ancora non inserito nella lista europea, diventa necessario anche per le incertezze mostrate finora dalla difesa. «All’andata abbiamo sbagliato qualcosa - dice ancora il tecnico - ma sono sicuro che la squadra farà una buona partita. L’impegno ci sarebbe stato comunque al di là di quanto è accaduto in Slovacchia. Stiamo bene e lo dimostreremo. E anche domenica, quando sfideremo la Juventus, arriveremo sereni con le certezze che abbiamo».

Stasera Spalletti potrebbe anche decidere un cambio in porta, promuovendo l’altro brasiliano Julio Sergio.
Probabile formazione: Artur (Julio Sergio), Motta, Mexes, Juan, Riise, De Rossi, Pizarro, Taddei, Menez, Cerci, Totti.

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