Sparatoria per una donna: un morto e due feriti al pub

Un morto e due feriti è il bilancio di una violenta sparatoria avvenuta domenica notte a Rho, all'interno di un pub durante una serata musicale all'insegna dei ritmi latino americani. A terra, in mezzo ad una cinquantina di clienti che terrorizzati si davano alla fuga, sono rimasti due giovani albanesi e un italiano: Artim Aurami, la vittima di 38 anni, il suo connazionale S.A. di 36 centrato da un proiettile al fianco, e un 33enne milanese che sanguinava al capo, dopo essere stato colpito con il calcio di una pistola. E' successo dopo mezzanotte nel pub «Il Brigante» in Via Tavecchia 18, una stradina del centro laterale al Santuario. La lite tra due gruppi di giovani, un dozzina in tutto, è scoppiata all’improvviso ma forse anche per vecchie ruggini. Ad accendere gli animi sarebbe stato un apprezzamento di troppo nei confronti di una ragazza italiana. E' nata una discussione con toni sempre più accesi, e dopo sono volati pugni e calci. Nessuno però tra clienti e responsabili del locale, ha avuto il tempo riportare la pace: improvvisamente sono comparse le pistole che hanno sparato almeno una decina di colpi nelle opposte direzioni. Una sparatoria che ha creato il fuggi fuggi generale lasciando a terra tre persone. I feriti sono stati subito caricati in macchina dai rispettivi amici: i due albanesi accompagnati e abbandonati al pronto soccorso dell'ospedale di Rho, l'italiano nell'astanteria del nosocomio di Legnano. Per Artin Aurami non c'è stato nulla da fare: centrato da un colpo di pistola al cuore è deceduto prima che i medici potessero intervenire. Il connazionale se la caverà in pochi giorni, così come l'altro ferito. Lanciato l'allarme sul posto sono arrivati i carabinieri di Rho , che hanno potuto ricostruire l'accaduto soltanto sulle base delle testimonianze dei gestori del locale. Tutti i clienti infatti avevano preferito allontanarsi in fretta per evitare grane. Gli investigatori hanno recuperato una delle pistole che ha sparato, una cal. 7,65; ma soprattutto hanno sequestrato i nastri delle telecamere poste all'ingresso del pub, e dalle cui immagini sono risaliti a quasi tutto il gruppo di «contendenti» identificati e fermati nella giornata di ieri e nel corso della notte. «Le due comitive erano composte da balordi che girano armati, molti con precedenti penali per reati che vanno dal tentato omicidio allo spaccio di droga, ed anche allo sfruttamento delle prostituzione – hanno spiegato in caserma a Rho - la vittima invece era incensurata». Interrogati, i feriti si sono mostrati reticenti, scaricando reciprocamente le responsabilità sull'inizio della rissa. Un episodio, quello dell'altra notte che ha riacutizzato la paura e le lamentele della gente del quartiere, già in passato teatro di risse e scorribande.

«Immaginavamo che prima o poi sarebbe accaduto qualcosa di brutto, a giudicare dalle facce dei clienti del locale che arrivano soprattutto durante il fine settimana – hanno raccontato -; in questo quartiere in passato abbiamo contato numerose rapine in farmacia, aggressioni per strada e sequestri in casa; adesso anche una sparatoria con tanto di omicidio». Insieme alle lamentele per la presenza emerge forte un rimpianto. «Fino a qualche anno fa – concludono – almeno in quello stabile si pregava soltanto: ospitava infatti il tempio dei Testimoni di Geova».

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