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Spazio all’antica creatività per far divertire i bambini

Un angolo verde di Roma da scoprire (o riscoprire) riannodando i fili con le radici della nostra civiltà e andando a rovistare curiosamente in proposte di intrattenimento che spaziano dal gioco alla letteratura, dal teatro alla gastronomia, dalla botanica alla farmacopea. Il tutto suffragato dall’idea di fondere (e con-fondere) natura e cultura e di non perdere assolutamente di vista le esigenze ludiche dei più piccoli. Proprio ai bambini e ai ragazzi è dedicata, infatti, la prima sezione de «I Gesti di Roma»: poliedrica rassegna apertasi qualche giorno fa a Villa Mazzanti (parco pubblico con ingresso alle pendici di Monte Mario) che, curata da Gioia Costa e da Esplor/Azioni in seno alle iniziative dell’Estate Romana, si presenta al pubblico capitolino con un ricco carnet di eventi. Questi giorni di avvio, emblematicamente intitolati «Silenzio si gioca!», sono appunto riservati al divertimento infantile. O meglio, al divertimento «di una volta». Quello garantito da tappi, biglie, colla, fucili di legno, elastici, lavori di carta e sane boccate di ossigeno sotto i lecci: gli ingredienti, cioè, privilegiati da «L’Accademia del gioco dimenticato» e dall’associazione «Fioriverdi» per distogliere i bimbi dalla televisione e trasformare i loro pomeriggi (si inizia alle 18) in un momento di salutare e fantasiosa creatività. Da lunedì poi (fino al 21 giugno, a partire sempre dalle 18) fari puntati sulla gastronomia dell’antica Roma e, nello specifico, su «La tavola degli Dei»: brani tratti dalle «Metamorfosi» di Ovidio saranno recitati dalla brava Michela Cescon e altri giovani attori.
A Massimo Verdastro spetterà quindi il compito di affascinare l’uditorio con l'arguzia del Belli. Sonetti traboccanti di bizzarre prescrizioni «farmaceutiche» apriranno inaspettati spiragli di curiosità sulla farmacopea «in voga» nella Roma ottocentesca raccontandoci, nella sezione «Er libro der panonto» prevista dal 22 al 25 giugno (anche questa dalle 18), una saggezza popolare non priva di irriverenza e scurrilità.

In chiusura di manifestazione troviamo, infine, un viaggio nella tradizione musicale capitolina scandito in stornelli, canzoni e serenate del passato sospese - come vuole la migliore tradizione romana - tra riso e pianto, levità e malinconia (dal 26 al 30 giugno, dalle 20).
Ingresso libero. Villa Mazzanti, via Gomenizza 81.

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