Milano e metropoli è il titolo di una mostra che vede sei artisti rappresentare la realtà di una città in continua trasformazione, con i suoi «scheletri industriali», le sue sfaccettature e le sue facce. La mostra che si inaugura oggi allo Spazio Taccori, in corso Garibaldi 2, mostra una Milano intrisa di contrasti, centro ma anche periferia, colore ma anche bianco e nero, presenza umana ma anche totale assenza. Gli artisti in mostra dialogano con la città descrivendo la sua quotidianità, come la metropolitana che ogni giorno accompagna velocemente e instancabilmente migliaia di persone verso destinazioni sconosciute; in modo particolare le opere di Erica Kraft («Funghi» e «scivolo») tendono a interpretare e rivalutare i luoghi grigi della città e della società per imparare a vivere l'era contemporanea anziché subirla, agendo direttamente sul contesto. Giovanni Cerri raccoglie la testimonianza di periferie isolate. L'idea di Enrico Fossati di metropoli è una congenita ed indissolubile unione di colori e forme.
Le commoventi spatolate di Domenico Marranchino racchiudono la solitudine e l'alienazione dell'uomo all'interno della grande città. Lorenzo Pietrogrande descrive la periferia milanese, con le sue case grigie, il pallore della nebbia, luoghi solitari sui quali predomina una fosca malinconia.
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