Spazzatura in strada: ecco le venti vie più sporche della città

Strade ridotte a discariche, cumuli di spazzatura gettati alla rinfusa. Frigoriferi, televisori, materassi. Succede a Milano: sono una ventina le strade martoriate dall’inciviltà: artigiani, ristoratori ma anche semplici condomini che si fanno un baffo delle regole comunali. Non separano la spazzatura, non chiamano il numero verde Amsa per smaltire rifiuti ingombranti, intasano cestini e marciapiedi. E vivono impuniti. Il fenomeno pare sia triplicato dal 2005. Negli ultimi sei mesi gli addetti Amsa hanno fatto ben 1.500 interventi straordinari. Un superlavoro che tradotto in soldoni è pari a due milioni di euro l’anno, denaro che nel bilancio dell’azienda figura come «voce inciviltà» e che non comprende quel che si raccoglie dai campi rom (altro capitolo spinoso).
Nella classifica delle strade più sporche il record spetta a via Imbonati, 130 interventi in sei mesi. Seguono via Pedroni con 106 e via del Giambellino con 96. Ancora: via Padova, via Cialdini, via Abbiati e via Paravia. In sostanza le strade più sporche sono quelle più popolate da immigrati. Amsa ogni giorno pulisce 3milioni 600mila metri quadrati di marciapiedi, ogni via è lavata almeno una volta settimana.

Oltre alle 20 strade-pattumiera ci sono 24 vie sottoposte a «trattamento intensivo», significa che i mezzi passano (spazzando) una volta al giorno. Sono: piazza Duca d’Aosta, Duomo, Cordusio, Cadorna, Arena, San Siro, Navigli, Ippodromo, Castello, corso Genova, corso Vercelli, Buenos Aires.

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