Hanno perso tutti. Questa storia, comunque vada, non sarà un successo. Neppure se l’Inter porterà a casa la qualificazione. Qui si parla dell’Inter del futuro. E forse di quella del passato. Il tempo sembra trascorso invano. L’Inter era, e resta, la madre di tutti i caos. Preferibilmente nei momenti che contano, come questo. I suoi tifosi dovrebbero farsi indennizzare con una polizza: non c’è caso in cui la società non rischi di andare sotto la linea di galleggiamento, non c’è situazione che non si amplifichi, c’è sempre un presidente e non c’è mai una gestione che si assoggetti a gerarchie consolidate. Mou ordina e se gli altri non obbediscono passa sopra e fa da solo.
Sono segnali: gli stessi che hanno portato allo strappo con il Chelsea. Stessa strategia, non meravigliatevi se la storia si concluderà in ugual modo. Mourinho ha trovato «la spalla» per riuscirci: il caso Balotelli ormai è diventato un fatto personale. Nascondersi dietro alla «scelta tecnica» è uno dei pochi errori commessi dallo Specialone. Raccontare la realtà sarebbe meglio. Mou probabilmente non vuol porre l’alternativa: o io o lui. Non gli interessa, non gli serve. Moratti nel caso Ronaldo («o io o Cuper») diede al giocatore una risposta che poi disattese. E scelse il tecnico. Durante la gestione Mancini, venne ingaggiato il portoghese. Eppoi trovato il sistema per far fuori l’italiano contro il quale mugugnava pure Ibrahimovic. Salvo disfarsi del giocatore l’anno successivo. Fra l’altro con ottimo affare.
Dietro Ibra c’era lo stesso procuratore di Balotelli. Forse non è un caso. Anche le parole di Mino Raiola, fanno intendere la musica: «Il tecnico è pagato per gestire certe situazioni... Ma noi faremo di tutto per ricucire». In sintesi: la colpa è sua, noi cercheremo di passare dalla parte della ragione. Furbo! Talvolta può bastare un ex pizzaiolo per dare scacco matto a uno stratega.
Mou ha capito tutto ed ha piazzato le sue mosse. Nonostante la pazzia, se l’è giocata da fuoriclasse. Il discorso fila: se passo senza Balotelli, poi non mi rompete più le scatole. Se non passo, la storia è segnata da tempo: lasciamoci senza rancore. In realtà Mourinho punta più in alto. Il Real conta più dell’Inter, il Manchester City ha più danari. Gli piace l’Inghilterra e non il calcio italiano. Deve farsi mandare via per incassare la penale. Non sa staccarsi dal suo protagonismo neppure nel momento in cui rischia di far del male all’Inter e il bene dei bookmakers che puntano sul Chelsea. Balotelli è qualità calcistica. Impensabile che il tecnico abbia dato ascolto a un pollice verso dei compagni.
Mourinho vuol far spettacolo, gli riesce sempre fuori del campo, molto meno quando deve occuparsi della partita. Comunque vada, ha fatto un danno.
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