I sindacati sono sul piede di guerra. Sui tagli al pubblico impiego non intendono proprio mollare. Si preannuncia agitato l’incontro che domani vedrà confrontarsi a Palazzo Chigi esecutivo e sindacati. "Come è successo in passato si dà la sensazione che si fanno interventi per poi procurare più danni di quelli di prima" dice a Tgcom 24 il leader Cisl, Raffaele Bonanni secondo cui "quello che serve è un vero e proprio piano industriale per il pubblico impiego". "Faremo quello che serve - prosegue Bonanni - fino ad arrivare, se serve, a uno sciopero generale". Parole raccolte anche dal segretario della Uil, Luigi Angeletti, e da quello dell’Ugl, Giovanni Centrella. Susanna Camusso rincara la dose: "Basta chiedere sforzi agli statali che hanno già compiuto sacrifici con il blocco per tre anni dei contratti e comunque di tagli lineari non se ne parla".
"Il punto - spiega il segretario generale della Cgil in un'intervista al Mattino - è che pensare a un’operazione sugli organici della Pa significherebbe immaginare una riduzione dei servizi, senza dimenticare che soprattutto nel Mezzogiorno il pubblico funge anche da ammortizzatore sociale".Spending review, i sindacati sono già sul piede di guerra
I tagli agli statali preoccupano i sindacati. Bonanni: "Pronti anche alo sciopero generale". Sulla stessa linea anche la Camusso e Angeletti
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