«Io ho partecipato nella mia vita a dieci G8, cinque come presidente del Consiglio e cinque come presidente della Commissione europea. Le giuro: non abbiamo mai mantenuto le promesse di aiuti che avevamo fatto. Mai». Romano Prodi era collegato da Bologna con Gazebo, il programma condotto da Diego Bianchi, in arte Zoro, che quest'anno si è allargato su tre serate (Raitre, martedì, mercoledì e giovedì ore 21, share del 3,39 per cento).
All'alba di giovedì si era consumata l'immane tragedia al largo di Lampedusa con oltre un centinaio di morti, tra i quali alcuni bambini. Molte televisioni hanno modificato i palinsesti: Canale 5 ha trasmesso il film Lamerica di Gianni Amelio e Raitre Terraferma di Emanuele Crialese. Parecchi cambiamenti anche nella programmazione di ieri, proclamata giornata di lutto nazionale e scandita su molte reti dalla visita di Papa Francesco ad Assisi, alcuni dei quali tesi a sostituire varietà, giochi e programmi leggeri con qualcosa d'altro. Essendo un programma di informazione in diretta, Gazebo ha avuto un'idea in più convocando Prodi, inviato dell'Onu nell'area del deserto del Sahel. Zoro era in t-shirt, l'ex premier in cravatta con la sua aria professorale. Eppure è stato un confronto schietto su come affrontare il problema dell'immigrazione.
«Ci vuole una politica di lungo periodo», ha detto Prodi. Quanto lungo dev'essere questo periodo, e intanto cosa possiamo fare nel breve visto che oggi sono morte molte persone?, ha chiesto Zoro. Si è parlato dell'indifferenza dell'Europa, di Lampedusa lasciata sola, della capacità del governo di larghe intese di fronteggiare emergenze come queste, argomento sul quale Prodi si è detto «pessimista». Infine si sono letti i tweet dei politici e di Papa Francesco sulla sciagura.
Senza risparmiare commenti puntuti ma garbati nei confronti di quelli fuori luogo. Fra i molti tentativi di trarre dai social network un programma di attualità, Gazebo è probabilmente quello più credibile e meno effimero.Twitter@MCaverzan
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