Faceva parte del paesaggio francese, come una Marianna palpitante: non a caso prese il suo nome d'arte, pensando a Giovanna d'Arco. E regalava serate davanti alla televisione, passate a guardare certe commedie come non se ne fanno più, eleganti e divertenti. Mireille Darc, morta ieri a 79 anni, era un'icona del cinema francese degli anni Settanta, bucando lo schermo con la sua frangia bionda, la bocca curiosa, lo sguardo interrogativo.
La si riconosceva subito, quella ragazza che Jean Gabin chiamava «la mome», «la piccolina», stesso nomignolo di Edith Piaf, anche lei gracile, ma passionale. Alain Delon, il grande amore dell'attrice nota per i suoi ruoli da falsa ingenua, le è rimasto accanto fino all'ultimo, mentre Brigitte Bardot ha pubblicato su Twitter questo messaggio: «Piango Mireille, Mimi, la mia sorellina di cinema che ha saputo conservare la sua anima da bambina, giocando a fare la dama per nascondere la sua fragilità e il suo pudore». E' tutta una generazione brillante, che ha segnato il XX secolo, ad andarsene. Per lasciare spazio a una mediocrità ordinaria, molto lontana da questa magnifica «cavalletta», scrive B.B., chiamando la collega con un altro dei suoi soprannomi.
Nata a Tolone come Mireille Aigroz, il 15 maggio 1938, l'attrice e regista frequentò lì la Scuola d'arte drammatica, per poi trasferirsi a Parigi alla fine dei Cinquanta. Dopo aver lavorato come modella, coglierà la prima occasione seria con I tre affari del signor Duval (1963), dov'è la figlia del protagonista Louis de Funés. Ma sarà George Lautner, col quale gira tredici film, a valorizzarla in Galia, nel 1965, lo stesso anno di Rififi internazionale di Denys de La Patellière.
Abbonata ai polizieschi, sarà Jean-Luc Godard a volerla come moglie sensuale e ambigua nel drammatico Weekend, un uomo e una donna dal sabato alla domenica (1967). Le cronache rosa non la lasceranno più, quando, nel 1969, «la piccolina» si legherà ad Alain Delon, il bello del cinema francese, conosciuto sul set di Addio Jeff. Insieme a Delon, la Darc girerà Borsalino (1970), Borsalino&Co. (1974), Esecutore oltre la legge (1974) e Per la pelle di un poliziotto (1981), girato dopo aver subito un'operazione a cuore aperto.
Sex-symbol nel film di Yves Robert Le Grand Blond avec une chausure noire, dove indossava un abito nero dalla profonda scollatura sulla schiena, che la rese celebre (l'abito è conservato al Louvre), Mireille Darc ha incarnato la tipologia della donna libera ed elegante degli anni Settanta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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