Continua la serie negativa di questo Natale triste per la scena pop: dopo George Michael, anche la Principessa Leila di Guerre stellari se n'è andata. Carrie Fisher, l'iconica attrice che impersonava il ruolo nella famosa saga cinematografica, è morta d'infarto ieri mattina, all'età di sessant'anni. «È con profonda tristezza che Billie Lourd conferma che sua madre Carrie Fisher è venuta a mancare alle 8 e 55 di martedì mattina», ha detto il portavoce della famiglia Simon Halls. Venerdì scorso l'attrice aveva avuto un arresto cardiaco a bordo dell'aereo che la portava da Londra a Los Angeles, 15 minuti prima dell'atterraggio. Un medico tra i passeggeri le ha prestato i primi soccorsi e poi allo UCLA Medical Center l'avevano subito assistita. Figlia della celebre Debbie Reynolds e del cantante Eddie Fisher, Carrie aveva debuttato a Broadway da adolescente, recitando nella parte della madre nel musical Irene. Sul grande schermo ci arrivò nel 1975, con Shampoo, accanto a Warren Beatty e, dopo aver frequentato la Central School of Speech and Drama di Londra, a 19 anni si vide catapultata nella parte della Principessa Leila nell'epico Star Wars di George Lucas: era il 1977, nasceva una stella.
«Lucas non faceva altro che ricordarmi: Stai su! Fa' la principessa! Io, invece, volevo soltanto recitare come una principessa ebrea, masticando chewing gum», ha raccontato la Fisher alla rivista Rolling Stone, aggiungendo che se, nel primo film della serie, la Principessa Leila era «solamente un soldato che non aveva amici, né famiglia», ne Il Ritorno dello Jedi il suo personaggio era diventato «più femminile, più affettuoso. Ma non bisogna dimenticare che questi film nascono dalla mente dei ragazzi», affermava. E come sempre accade agli attori che si immedesimano nei ruoli, Carrie trovava parallelismi tra la Principessa, cioè la figlia perduta di Darth Vader, il villain di Star Wars, e la propria infanzia solitaria, figlia di due superstar dei Cinquanta. Entrambe dedite a stupefacenti e alcol, compagni di strada anche di Carrie. «Il vero padre di Leila abbandonò la madre di lei mentre era incinta, così sua madre sposò Re Organa. Venne adottata, crescendo in disparte perché era una principessa», spiegava Carrie. «C'è una specie di parallelismo tra me e Leila. Papà passeggiava spesso sull'orlo dell'abisso e mamma ha finito con lo sposare un milionario. Io e mio fratello siamo venuti su diversi: lui ha molto da fare con Gesù e io con me stessa. Cerco di migliorarmi».
Affermazioni che suonano strambe, ma nel corso della sua carriera la Fisher è tornata spesso sul suo stato mentale era affetta da bipolarismo e sull'uso delle droghe, cocaina soprattutto, consumata durante le riprese di L'Impero colpisce ancora. Le droghe mi facevano sentire normale», ha scandito nel 2001. Nella commedia autobiografica Wishful Drinking, ha raccontato la sua discesa agli inferi tra alcol e stupefacenti, particolareggiata nel suo libro di memorie Cartoline dall'inferno, dove descrive le sue esperienze nei centri di riabilitazione. Ex-moglie del cantautore Paul Simon, sposato, per un anno appena, nel 1983, Carrie ha vissuto una lunga storia con l'agente Bryan Lourd, dal quale ha avuto la figlia Billie Lourd. Di recente, aveva reso noto il flirt con Harrison Ford, sul set: lei 19enne, lui 33enne e padre di famiglia. «Eravamo Leila e Han durante la settimana, ma nel weekend c'erano solo Carrie e Harrison», spiegava.
Nonostante sia apparsa in film noti come Harry ti presento Sally e Maps to the Stars, verrà ricordata come la principessa energica e indipendente (un grande esempio per generazioni di adolescenti) che l'ha resa una celebrità.
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