Affossato il piano di Gubitosi sulle news

Affossato il piano di Gubitosi sulle news

Il piano messo a punto a partire da luglio dal Direttore generale della Rai Luigi Gubitosi che avrebbe dovuto scattare il 15 dicembre per compensare parte della revisione di spesa renziana della televisione pubblica (meno 150 milioni) incassa un brusco stop. Il piano elaborato con la consulenza di tre saggi -Nino Rizzo Nervo, Valerio Fiorespino e Carlo Nardello- prevedeva l'accorpamento di numerose testate giornalistiche. Gubitosi lo spiegava così: «Abbiamo immaginato due fasi, la prima si dovrà realizzare tra il 2015 e il 2016. Prevede la nascita di due newsroom. La numero 1 sarà composta dall'accorpamento di Tg1, Tg2 più Rai Parlamento. La 2 sarà formata da Tg3 più Rai News più Tgr e Ciss, meteo e Web». Ovviamente ha incontrato molte resistenze aziendali che sono sfociate in una serie di audizioni alla Commissione di vigilanza (tra le ultime quella del segretario Usigrai -il sindacato dei giornalisti- Vittorio Di Trapani). E così ieri il presidente della Commissione, il grillino Roberto Fico, scrivendo ai vertici aziendali, ha tirato il freno a mano: «La Vigilanza chiede ai vertici Rai di non procedere all'attuazione del piano news senza aver ascoltato il Parlamento e quindi senza il nostro atto di indirizzo. Contiamo di completare l'atto di indirizzo alla Rai sulla riforma delle news entro Natale... Ma fino a quel momento non si attui».

Non è uno stop definitivo ma è un segnale del fatto che le resistenze alla riforma, che interviene soprattutto sul settore delle news, hanno trovato sponda in commissione. Ad opporsi non sono solo i sindacati ma anche i direttori di testata, come Bianca Berlinguer, che hanno sollevato dubbi.

E il sottosegretario alle comunicazioni Antonello Giacomelli, aveva espresso perplessità. «Trovo difficile che una riforma dell'informazione sia pienamente applicabile senza affrontare il tema dell'identità delle reti».

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