Cultura e Spettacoli

Amy Hempel, l'arte di narrare l'America in poche parole

Amy Hempel, l'arte di narrare l'America in poche parole

La nuova raccolta di racconti Sing to It di Amy Hempel, che non pubblicava più niente da un pezzo, è stato uno dei libri di narrativa più attesi della scorsa stagione negli Stati Uniti. Originaria di Chicago e residente fin dagli anni Settanta a New York, già allieva di Gordon Lish, il leggendario editor di Raymond Carver e Richard Ford (e di altri giganti), Amy Hempel oggi ha 69 anni e insegna scrittura creativa all'Università di Princeton e a Harvard. È la madrina del minimalismo americano, la Signora della short story, amatissima dai lettori e molto tradotta.

Ora la stessa Sem che all'inizio del 2019 pubblicò la raccolta completa dei racconti della Hempel nel volume Ragioni per vivere, fa uscire anche Sing to It con un titolo che diventa Nessuno è come qualcun altro (Sem, pagg. 156, euro 17; trad. Silvia Pareschi) e un sottotitolo molto semplice ma che dice tantissimo: «Storie americane». E in qualche modo è anche vero che nessuna storia di Amy Hempel è come qualcun'altra. La sua voce, la sua scrittura (curatissima, chissà quante volte riscrive una pagina, una singola frase, l'incipit, la chiusa...), il suo modo di costruire le storie (a volte brevissime, in cui le cose più importanti non sono dette ma insinuate, e i particolari più insignificanti sono quelli che rivelano tutto) sono qualcosa di sempre nuovo, diverso.

Per quanto riguarda il libro (che si apre con un proverbio arabo perfetto per i nostri giorni: «Quando il pericolo si avvicina, cantagli una canzone»), si tratta di quindici storie di ordinario dolore, speranza, paura, solitudine, melanconia... molto (post)moderne, molto americane, molto universali...

Tra i racconti da segnalare: «Un rifugio con tutti i servizi», dove la voce narrante (la volontaria in un canile) porta all'estremo la figura retorica dell'anafora (ogni periodo, per dodici pagine, inizia con la frase «Mi conoscevano come quella che...»); «La Chicane», storia dell'incontro di una donna con un attore francese che va letto ricordandosi che chicane significa «curva a esse» ma anche «inganno»; e «Greed», autoironica riflessione di una moglie tradita che - tra humour nero e disperazione - si prende la rivincita sull'amante del marito.

Da leggere.

Commenti