Arisa: cd dal vivo, lite con Elio e doppiaggio (in dialetto) Non si ferma più

Arisa: cd dal vivo, lite con Elio e doppiaggio (in dialetto) Non si ferma più

Tanto è inutile fermarla: Arisa parla a raffica. Di tutto, dal pop a Pisapia, è un tapis roulant di battute, definizioni, sogni, disillusioni. «Voglio conservare la mia natura di bambina finché posso». Sta presentando il suo nuovo disco, che si intitola Amami tour ed è registrato dal vivo ma non si direbbe, visto che la sua voce non cambia di una virgola, tanto più in un contesto di arrangiamenti soffusi e spesso jazzati. A prescindere dal repertorio, Arisa è un usignolo e anche qui non sbaglia una nota a prescindere. Dono di natura. Anche quando canta brani distanti anni luce come Toxic di Britney Spears o Vecchio frac di Modugno, ha il dono innato di aderire perfettamente alla musica. Alla propria (La notte o gli inediti Meraviglioso amore mio e Senza ali). Ma anche a quella degli altri (qui canta persino Kobra di Rettore, Personal Jesus di Depeche Mode e Viva la vida di Coldplay). «Mi piacerebbe incidere un disco di brani già famosi. Quando non si hanno cose particolari da dire, è meglio affidarsi a chi ha già detto qualcosa di forte»). Perciò attenzione: il suo prossimo disco, che potrebbe anche non essere pubblicato da Warner visto che il contratto è in scadenza, potrebbe essere di cover. Dopotutto, a X Factor, Arisa ne sta assegnando parecchie imprevedibili. E critica (a sua volta criticata) quelle assegnate dagli altri giudici. Tanto per dire, l'altra sera nel loft del talent show di Sky ha battibeccato con Elio: «Non è stato bravo». «Mi fa ridere che ora Arisa sia la portavoce della musica alternativa» ha risposto lui aggrottando appena le sterminate sopracciglia. Bagattelle, in fondo, che si perdono nel mare di progetti che a 30 anni rendono Arisa un'artista ormai trasversale. I film (il prossimo è Colpi di fulmine di Neri Parenti). La tv (nel talent mostra un volto più aggressivo).

E il doppiaggio («Nel cartone animato Un mostro a Parigi ho persino potuto parlare il mio dialetto»). Insomma è la più vorace della nuova generazione, inarrestabile e insolente forse perché «il lavoro dopotutto mi fa sentir degna di stare su questa terra». Già.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica