Arriva la "Madame" pop. La liceale di Vicenza che Ronaldo ha lanciato

Francesca Calearo ha 17 anni e il fuoriclasse l'ha fatta ascoltare a 178 milioni di follower

Arriva la "Madame" pop. La liceale di Vicenza che Ronaldo ha lanciato

Così, d'improvviso, è nata una stella. Nome: Francesca Calearo. Nome d'arte: Madame «dopo un gioco con una compagna di classe». Musica: urban, categoria generica che va dal pop alla trap. Ha 17 anni e forse avrebbe impiegato più tempo per farsi notare se Cristiano Ronaldo, dicesi Cr7, non avesse fatto una Instagram story mentre ascolta il brano Sciccherie, che è il secondo singolo pubblicato da questa ragazza di Vicenza iscritta al liceo Don Giuseppe Fogazzaro. Su Instagram Ronaldo ha 178 milioni di follower, dicesi 178 milioni, e quindi la sua è una investitura che vale più di tante campagne promozionali. Soprattutto è lo scatto decisivo, praticamente un passaggio di serie, una promozione in A senza neanche lo spareggio.

Ormai funziona così, funziona che ci sono fenomeni underground che hanno bisogno di essere traghettati nel mainstream altrimenti rimangono lì e traccheggiano in attesa della vera popolarità. Fino all'altro giorno, la riccioluta Francesca Galeano aka Madame era seguita dai fan della musica e da chi cerca novità su YouTube. Per carità, Sciccherie ha oltre due milioni di visualizzazioni, che sono pur sempre una quantità di clic di tutto rispetto per una emergente. Però il lancio di Ronaldo ha messo questa rivelazione, per usare un linguaggio calcistico, sola davanti al portiere. Una platea virtualmente mondiale, una carriera che ha un potenziale enorme. Roberto Pavanello su La Stampa l'ha definita «il talento musicale più interessante della musica italiana» e di certo è quello che spariglia di più le carte.

Non a caso, è piaciuta subito a Paola Zukar, che è uno dei playmaker più capaci e potenti del rap italiano, e la Sugar di Caterina Caselli ne ha intuito le possibilità mettendola sotto contratto, con l'intuito di chi riesce a sondare i movimenti «underground» per individuare chi può spiccare il volo.

In effetti, al netto di una dizione non ancora cristallina, Madame sa scrivere e riesce a universalizzare il particolare, ossia a trasformare in racconto quelle che sono sensazioni personali. Una dote che ad appena 17 anni è obiettivamente una rarità.

Anche il titolo del brano, Sciccherie, è di per sé vincente perché è un sostantivo quasi vintage che però qui suona attualissimo. Le sciccherie sono «tutte quelle piccole ricchezze e dipendenze di cui ogni giorno non si può fare a meno» ha spiegato lei. Però attenzione, le dipendenze non sono tossiche anzi: «Io non mi drogo, sciolgo le pastiglie digestive». Il testo è una girandola di parole deformate e destrutturate, un gioco all'apparenza quasi incomprensibile ma che diventa molto fascinoso quando se ne capisce il significato. Il filo conduttore, probabilmente inconsapevole, è il distacco dai luoghi comuni e la volontà di trovare un linguaggio proprio, anche sconfinando nel pericolo di eccessiva crudezza («Ciao amore bibbi, quanto bello, però succhia lì, eh») o di allusività frontale («Che ha voglia di baciarmi il collo mentre parlo di come sei te, la saliva che non metti sopra le cartine, la sprechi a dirmi ciò che non voglio sentire. Balla»).

Di certo, Madame è già riuscita a trovare un linguaggio personale, qualcosa che suscita attenzione, che può sorprendere o allontanare o addirittura spaventare, ma che per forza non passa inosservato. Lo ha fatto sul web e qualcuno, anche grazie a un tiepido lancio delle radio, inizia a riconoscerla anche per strada: «È diventata una abitudine, quando arrivo alla stazione di Milano, che qualcuno mi chieda una foto», dice Francesca che durante la settimana va a scuola (passione per la letteratura italiana, debito pesante con la matematica) e poi al sabato e alla domenica lavora al proprio futuro di artista. «Il mio stile musicale si è definito dopo l'ascolto delle canzoni di Emis Killa e Fedez», ha detto lei al Fogazzaro Post, ossia il giornale della sua scuola. «Alle medie ho studiato pianoforte, poi ho cominciato ad allenarmi ed esercitarmi da autodidatta ascoltando Ludovico Einaudi». Insomma, questa liceale non si è fermata lì, non ha replicato i cliché del genere musicale che le piace ma ha provato ad andare oltre frontiera, a spaziare, a intercettare altri gusti e altre sensibilità.

Anche questa è una attitudine che oggi, nell'epoca della settorialità più esasperata, è rara come una nevicata a Ferragosto perciò, quando scendono i primi fiocchi di talento, si notano subito. L'ha fatto Cr7, presto lo faranno anche tanti altri.

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