
Qualcuno comincia a pensare che si chiami Fondazione per il Libro perché ogni giorno si apre un nuovo capitolo. E da tempo non sono belle storie. L'ultima protagonista della serie di nefandezze legate alla gestione del Salone di Torino è Giovanna Milella. Anche l'ex presidente della Fondazione per il Libro, infatti, da ieri è ufficialmente indagata per turbativa d'asta. La Milella si era dimessa nei giorni scorsi, dichiarandosi soddisfatta per aver portato a termine la missione che le era stata affidata: risanare il bilancio della Fondazione.
Ma il capitolo Milella - legato all'inchiesta su Gl Events, gestore commerciale del Salone, che nei giorni scorsi ha portato all'arresto di quattro persone (tra cui Valentino Macri, segretario della Fondazione del Libro, mentre l'ex assessore alla cultura del Comune di Torino, Maurizio Braccialarghe ha subito una perquisizione domiciliare - è solo l'ultimo di una lunga serie di pagine nere. Tutto cominciò con Rolando Picchioni, segretario generale della Fondazione, creata nel 1994, dal 1998 e poi presidente dal 2005 fino al maggio 2015. Data in cui si dimette perché accusato di peculato per false fatturazioni e uso improprio del denaro della Fondazione. Dapprima l'ex presidente respinse tutte le accuse, poi dichiarò che di tutto quanto era accaduto in quegli anni al Salone il responsabile era lui, "Rifarei tutto, nel bene e nel male. Esiste la fallibilità umana, ma non so dove ho sbagliato. I conti in rosso? Li controllino anno per anno, vedremo dove stanno le colpe". Ernesto Ferrero lo ringraziò comunque pare che al Salone si ringrazi sempre, qualunque cosa accada Milella, appena succeduta, polemizzò sulla situazione economica critica e banche e ministero decisero di entrare in Fondazione guarda caso quando lui ne usciva.
Il sereno pareva profilarsi, ma proprio quell'autunno scoppiò lo scandalo "biglietti gonfiati": a ottobre Milella disse "Apriremo tutti gli armadi della Fondazione: vogliamo andare sino in fondo alla questione biglietti". Perché nel maggio 2015 Picchioni aveva dichiarato 341mila presenze. Si scopre invece con il controllo tornelli che non avevano superato le 276.179. Sessantamila in meno. E i paganti solo 106mila. Tutti gli altri erano pass, abbonamenti, ticket non conteggiati nella lista. Oggi però anche il controllore Milella è sotto inchiesta...
Intanto, il 27 luglio è attesa la
decisione degli editori su dove e come fare il nuovo Salone e per il 28 il nuovo presidente, pare Massimo Bray, e il nuovo CdA della Fondazione. La speranza è che nel frattempo il libro nero della Fondazione si chiuda per sempre.