Il Calvino che non t'aspetti. O che non ricordi. Oltre che scrittore e sceneggiatore, Italo Calvino è stato anche autore di canzoni all'interno di quel movimento, il Cantacronache, che tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta si era riproposto di rinnovare la canzone italiana. Un'esigenza che, dal Modugno di Volare ai cantautori genovesi, diventò poi centrale nella nostra musica. Calvino prese ovviamente altre strade ma quelle (poche) canzoni rimangono nella storia. Allora furono musicate quasi per intero dal grande etnomusicicologo Sergio Liberovici e, nel corso degli anni, sono state interpretate anche da Modena City Ramblers e Grazie Di Michele. Però la grandezza del Calvino letterato ha oscurato questa sua nicchia autorale. A ridarle un po' di luce pensa ora il concerto reading «Non più il rombo del cannone» (da un verso del brano Dove vola l'avvoltoio), voluto dal Club Tenco e presentato per la prima volta al pubblico nel quartiere Pigna di Sanremo, dove peraltro Calvino trascorse gli anni della propria gioventù. Il recital torna in scena domani sera a Verona all'interno del Popolare Summer Festival organizzato da Radio Popolare Verona. Uno spettacolo che ha senza dubbio l'obiettivo di celebrare questo risvolto più o meno conosciuto di Calvino. Ma rientra anche in un contesto più generale di riscoperta della canzone d'autore. Dopotutto in oltre mezzo secolo i testi di Calvino sono stati musicati anche da compositori straordinari come Mario Peragallo e Luciano Berio o Fiorenzo Carpi, a dimostrazione di un rilievo testuale che è difficile negare.
A prendersi questo compito musical filologico è stato soprattutto Enrico De Angelis, responsabile artistico del Club Tenco, che introdurrà e commenterà i brani cantati da Grazia De Marchi accompagnata di Giannantonio Mutto al piano. Inoltre Serena Betti farà qualche lettura. Un picoclo gioiello.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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