Venezia - Un tappeto rosso lungo quanto un sogno. Basta metterci un piede e ti senti già una stella proiettata nel firmamento dello spettacolo. Oltretutto porta bene, visto che la Mostra di Venezia, in 64 edizioni, ha battezzato tantissime attrici che da emergenti sono diventate grandi certezze del cinema mondiale.
E non sarà certo l’edizione numero 65 a infrangere questa regola. Tante infatti sono le interpreti che si affacciano in questi giorni per la prima volta al Lido. Timidamente. Perché è inutile negare che Venezia ce la mette tutta per farti tremare un po’ le gambe. Non fosse altro perché, magari, a pochi passi di distanza sorvolano (è il caso di usare questo verbo) il «red carpet » attori come George Clooney o Brad Pitt. Ed è quanto è successo alla giovane attrice Isabella Orsini che vedremo tra qualche giorno, il 2 settembre in prima serata su Canale 5, in tutto il suo splendore nella fiction Il sangue e la rosa contesa, non a caso, da ben due pretendenti, uno nobile e l’altro di umili origini, interpretati da Mirko Petrini e Gabriel Garko. «Quando ho incontrato Clooney conun bicchiere di champagne in mano non sono riuscita a trattenermi e gli ho detto: “No Martini? No party”», racconta l’attrice che al cinema ha lavorato con registi come Gabriele Muccino e Daniele Vicari. Per poi aggiungere: «Sono stata onorata di poter sfilare sul tappeto rosso. È stata un’emozione così forte che, come una bambina, avrei voluto ripetere altre due o tre volte. Anche perché era un momento che aspettavo da tutta la vita». Così dal Lido, dove ha firmato autografi a gogo, lancia pure un augurio: «Spero di tornarci con un film importante. Magari di Giuseppe Tornatore, regista che saluto e che stimo molto».
E proprio l’autore siciliano è stato colui che ha scoperto e lanciato in Italia Ksenia Rappoport, apprezzatissima protagonista de La sconosciuta premiata con un David di Donatello e ora madrina di Venezia 65 che ha stupito un po’ tutti nella serata di apertura. L’attrice russa è infatti riuscita a presentare la cerimonia parlando in perfetto italiano, senza mai sbagliare e senza leggere il copione, citando anche le liriche dei poeti del suo Paese che esaltano Venezia.
Grandi promesse del nostro cinema sono anche due attrici molto diverse tra loro, la fiorentina e diafana Alba Rohrwacher e la sarda e molto mediterranea Caterina Murino che sfileranno sul tappeto rosso con due importanti film italiani in concorso, rispettivamente Il papà di Giovanna di Pupi Avati e Il seme della discordia di Pappi Corsicato. La Rohrwacher, dopo il recente successo di critica come protagonista di Riprendimi di Anna Negri, interpreta nel film di Avati il difficile personaggio di Giovanna che da adolescente, a metà del secolo scorso, uccide per gelosia la sua compagna di banco e migliore amica per poi venire rinchiusa in un ospedale psichiatrico a Reggio Emilia dove rimarrà fino all’età di 24 anni accudita solo dal padre.
Molto più scanzonata invece la parte di Caterina Murino nella commedia di Pappi Corsicato in cui il suo personaggio un giorno scopre di essere incinta nello stesso momento in cui il marito ha la certezza di essere sterile.
La Mostra di Venezia dovrebbe anche segnare la consacrazione sul grande schermo della siciliana Nicole Grimaudo, volto notissimodella fiction R.I.S.
- Delitti imperfetti, che nel film di Ferzan Özpetek Un giorno perfetto, in concorso, interpreta Maja, una donna dell’alta- borghesia profondamente infelice. La Grimaudo sarà anche una delle interpreti di Baarìa, il nuovo film che Tornatore sta girando in Tunisia.Venezia e ancora una volta Tornatore, un’accoppiata formidabile per il successo...
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