Cercare il corpo di Gesù, scomparso dopo la crocifissione e la sua sepoltura, come in una puntata di CSI e con un tocco alla Passione di Cristo di Mel Gibson? Lo fa, da vero detective, il 45enne attore inglese Joseph Fiennes (Shakespeare in Love), protagonista del film di Pasqua Risen-Risorto di Kevin Reynolds (dal 17 marzo), ispirato al Nuovo Testamento e che assume il punto di vista di Clavius, scettico tribuno agli ordini di Ponzio Pilato e poi seguace di Gesù. Una storia moderna di fede, con Fiennes nel ruolo di colui che investiga sulla resurrezione del Dio degli ebrei. Dopo l'udienza in Vaticano, l'attore che interpreterà il re del pop Michael Jackson non senza polemiche, dato il colore della sua pelle parla di sé, del film e dei suoi progetti. Che cosa le è rimasto, dopo aver interpretato Clavius? «Vesciche, lividi e piedi doloranti, visti i tanti combattimenti! Dal punto di vista spirituale, la possibilità di intraprendere un viaggio interiore, che parla di redenzione».Quale impatto può avere il film sul pubblico? «È un film per credenti e non credenti. Questi ultimi, troveranno dell'intrattenimento puro in questo che considero un noir. I credenti, avranno l'occasione di confrontarsi con le Sacre Scritture».Nel biopic Luther lei è stato Martin Lutero e Cristo nel film tv Son of Man: è un caso, o si sente attratto dai ruoli fideistici? «Sono cattolico e anche se mi sono allontanato dalla Chiesa, ho una forte attrazione per i personaggi realmente esistiti, o comunque non interamente di finzione. Ho appena interpretato Eric Liddell in un biopic dedicato a questo santo, morto in un campo di concentramento giapponese».E' polemica sugli Oscar, presunti razzisti e lei viene scelto per interpretare Michael Jackson. Non è singolare? E' come se Angela Bassett interpretasse Sophia Loren «Io stesso sono rimasto stupito, quando mi hanno offerto la parte.
Sarà una commedia satirica prodotta da Sky, uno sketch di mezz'ora, in stile Saturday Night Live e che racconta un viaggio on the road di Jackson, Elizabeth Taylor e Marlon Brando nel 2001, all'indomani dell'11 settembre. Forse vero, o forse no, chissà...».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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