Cultura e Spettacoli

Claudio Lippi al veleno con Cristina Parodi: "È stata asettica. Sono stato ignorato"

Intervistato dal settimanale Spy, Claudio Lippi ha commentato la sua esperienza televisiva a fianco di Cristina Parodi: "Sono stato preso per fare niente"

Claudio Lippi al veleno con Cristina Parodi: "È stata asettica. Sono stato ignorato"

"L'esperienza di Domenica In mi ha avvilito, mi hanno fortemente voluto nel cast sin dall’inizio, ma dalla prima puntata c’è stato un uso improprio della mia persona e non si è più potuto recuperare", inizia così il deludente bilancio dell'esperienza domenicale di Claudio Lippi su Rai Uno. Intervistato dal settimanale Spy, Lippi non fa sconti a nessuno e senza filtri commenta la sua ultima esperienza televisiva. Nel suo parlare a ruota libera, il conduttore si scaglia contro Cristina Parodi: "Il progetto con le signore Parodi, ahinoi, è fallito sul nascere. Tutto si è concentrato su Cristina (Parodi, ndr), senza però capire a cosa si andasse incontro. A un prodotto urlato come Domenica live, pur condotto con grande maestria e professionalità, si contrapponeva una linea signorile ma senza contenuti. La conduzione della Parodi non è criticabile, ma è stata asettica ed è mancato il coinvolgimento. Ho fatto quel che mi è stato chiesto, cioè niente, e ho portato avanti faticosamente la mia inutile presenza. Spesso mi sono chiesto 'che ci faccio qui?'. Ho mandato un messaggio alla Parodi sul finale di trasmissione. Le ho detto che non è stato piacevole ignorare la mia presenza: tutti meritano rispetto, io non l’ho riscontrato. Non è una polemica, ma una constatazione".

Claudio Lippi è un fiume in piena e, oltre a "contestare" le scelte e le dinamiche che ruotavano attorno alla Parodi, contesta anche altre scelte della Rai. E lo fa molto duramente: "Leggo che Flavio Insinna farà L'Eredità, ma per me quel programma, dopo la scomparsa di Frizzi, dovrebbe essere ritirato come il numero dieci di Rivera. Nulla contro Insinna, ma mi sembra un’operazione poco rispettosa di alcune componenti. C’è ancora un universo televisivo che rimpiange una televisione fatta di ironia, educazione e buon gusto. Valori riconosciuti a Fabrizio Frizzi solo dopo la sua morte. Ho fatto fatica, al suo funerale, a non gridare contro certe persone che lo avevano massacrato o ignorato, ma che erano lì.

L’ipocrisia di questo mondo si manifesta nelle occasioni più drammatiche".

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