Fazio-Litti, è arrivata l'ora del divorzio

È stato il Festival dell'assuefazione. L'errore è stato commesso all'inizio, nella scelta del bis della coppia Fazio-Littizzetto

Fazio-Litti, è arrivata l'ora del divorzio

È stato il Festival dell'assuefazione. Inevitabilmente. L'errore è stato commesso all'inizio, nella scelta del bis della coppia Fazio-Littizzetto. Cosa potevano fare, se non espandere il loro format, Sandra e Raimondo in sedicesimo, già sfruttatissimo a Che tempo che fa? Più di sposarsi all'Ariston, benedetti da don Matteo, «finché Sanremo non vi separi»? La sit-com è compiuta. The End, si spera. Sono in onda da una vita. Riproducono all'infinito ciò che sono e ciò che sanno fare, con rare varianti. La convocazione delle icone faziane: Fabrizio De André, Enzo Iannacci, Claudio Abbado. Una liturgia funebre. Tra i vivi, Baglioni e Ligabue. L'esortazione alla bellezza, più evocata che rappresentata (l'infelice scenografia è un emblema). Il tutto spruzzato di volontarismo e buonismo, non se la prenda Fazio. L'acrobata con le stampelle del Cirque du Soleil. Il «morologo» (monologo morale) di Littizzetto sulle tette gonfiate e il tabù della presentatrice della tv inglese senza un braccio. E poi l'eccesso di nostalgia e lo stucchevole narcisismo di Mamma Rai che si specchia nei sessant'anni della tv. Un intero Festival per spronarci a essere buoni e belli e bravi. Una squadra di autori al lavoro con la preoccupazione educativa verso noi telespettatori, ottusi e recalcitranti. «Che Sanremo che fa» anno secondo è stato il Festival più prevedibile degli ultimi anni. Basterà questo a scongiurare il tris? Non perché si voglia male alla coppia. Quanto perché se li vedi in tv tutti i sacrosanti weekend, cosa può arrivare di spiazzante, di sorprendente? Littizzetto dice che «una pausa potrebbe farci bene». A loro e anche a noi. E pure al Festival. Da tutta questa faccenda si potrebbe trarre un'indicazione di metodo. Affidarlo a qualcuno che non vedi in tv da un bel po'.

Che non è tutte le settimane a sgambettare e berciare in prima serata. Qualcuno che è fuori o arriva da «lontano». Da un tempo nel quale ha potuto pensare, rimuginare, cercare storie, persone, situazioni nuove. Chiediamo troppo?

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica