Alla Rai vanno di scure. In tempo di crisi tagliano le produzioni più costose e meno in linea con l'idea di un servizio pubblico? Mica tanto. Prima è toccata al programma culturale di Pietrangelo Buttafuoco Questa non è una pipa, eliminato da Rai5. Ora ad essere finito sulla lista nera dei format da cassare è lo storico programma di Marco Giusti su Rai2 Stracult. Costo? 25mila euro a puntata, che per Viale Mazzini sono all'incirca noccioline. Tipo di programma? Rivisita la storia del cinema pop (ma non solo), ridandogli dignità culturale. Ne ripropone molte delle migliori sequenze, quelle cult appunto. Insomma se Quentin Tarantino è riuscito a riscoprire il poliziottesco o lo spaghetti western il merito è anche di questa trasmissione. E poi ci sono una serie di co-conduzioni che hanno lanciato alcuni dei comici più noti su piazza (tipo Lillo&Greg). Però alla Rai tutto questo non basta più, dalla trasmissione si pretende almeno l'8% di share. Quindi? Cassata da qui a giugno, poi si vedrà. E Marco Giusti? Della sospensione non vuol parlare, si trincera dietro il no comment. Quanto alla (ex)trasmissione invece: «Io cerco di fare cultura, di fare rumore, il lavoro che abbiamo fatto nelle teche Rai per la ricerca dei materiali spesso viene utilizzato dai tg e anche da altri programmi».
Quindi non si dovrebbe ragionare solo di share. E non si dovrebbe farlo a singhiozzo. Tanto per dire: com'è che il 3% di Stracult è un fiasco e l'1,5% di Giuliano Amato su Rai3 va difeso perché è cultura? Al telespettatore l'ardua sentenza...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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