Confronto epistolare tra storia e vita

Due generazioni si «sfidano» spaziando da Andreotti a Maradona

Emanuele Ricucci

«Il progresso è l'ingiustizia che ogni generazione commette con il consenso dei propri predecessori». E così il mondo scorre secondo Emil Cioran. Una generazione insegue l'altra. La sgrida, la stima, la sovverte e se ne innamora. L'una attribuisce responsabilità storiche e catastrofiche all'altra ma in realtà ognuna ha interpretato e vissuto, a modo proprio e su tempi diversi, un'esatta porzione di storia. Ecco, su questo incipit eterno, ora, incastonate un quarantenne ed un ultrasessantenne, Lucio Fava del Piano - classe '73, giornalista, consulente della comunicazione -, ed Ettore Pietrabissa - classe '49, manager di lungo corso sommate la nobile e fascinosa forma del dialogo epistolare, così cara alla classicità e ne verrà fuori un match sentimentale e militante: L'ospite d'onore lava i piatti. Due generazioni allo specchio (Gangemi Editore, pp.224). «Uno strano epistolario, direi un saggio epistolare. Ciascuna lettera che ci scambiamo è dedicata ad un singolo argomento, in tutto una ventina, tra l'alto e il basso: dalla politica all'economia, dal mondo del lavoro ai giornali, la tv fino al calcio», parola di uno dei due autori, Fava del Piano. Da Andreotti a Maradona, dai genitori ai nipoti, gli autori si raccontano e raccontano uno spaccato d' Italia, senza risparmiarsi colpi e senza prendersi troppo sul serio.

Un confronto poco diplomatico tra due generazioni vicine come un padre e un figlio eppure su alcune cose separate da una trincea di drammatiche differenze, raccontandosi successi e fallimenti, speranze e delusioni. Questa sera, alle 19.00, il libro sarà protagonista di una presentazione-spettacolo al Teatro Niccolini di Firenze.

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